Fornasari (Pdl): “Quote rosa? No, grazie”

La portavoce del Popolo della Libertà di Brescia è molto critica sulla normativa che ha inserito la doppia preferenza di genere alle prossime elezioni amministrative.

(red.) Quote rosa? No, grazie. Ad affermarlo è Mariachiara Fornasari, portavoce del PdL a Brescia.
Con la legge n. 215 del dicembre 2012 il Parlamento ha approvato alcune norme atte a garantire la parità di accesso alle cariche elettive tra uomini e donne inserendo la previsione normativa della doppia preferenza di genere alle prossime elezioni amministrative.
Una decisione che non piace alla giovane esponente pidiellina che ha spiegato cosa cambierà con le prossime elezioni amministrative:  “Con la nuova legge, alle prossime elezioni amministrative ogni cittadino potrà, se lo vorrà, indicare sulla scheda elettorale due nomi, e non più uno solo, per la carica di consigliere comunale, purché il secondo sia di genere diverso dal primo, pena l’annullamento della seconda preferenza.”
“La prima perplessità che mi assale”, ha  dichiarato la giovane consigliera, “è quella relativa all’inevitabile confusione che si ingenererà nell’elettore che, già scettico e poco abituato alla preferenza, finirà per non scrivere nemmeno un nome sulla scheda elettorale per non rischiare di sbagliare.”
“Nell’eventualità invece che il cittadino decida di dare due preferenze”, ha aggiunto poi Fornasari, “mi chiedo se si ricorderà di scegliere un uomo ed una donna, altrimenti la seconda indicazione sarà annullata. A questo punto mi domando: perché annullare proprio la seconda preferenza? Perché non la prima? Perché non annullarle entrambe? Al momento dello spoglio elettorale si rischierà di dover annullare molte preferenze non certo perché non sia chiara la volontà dell’elettore, ma per la sola ragione del genere, falsando inevitabilmente il volere di chi ha votato”, ha aggiunto la portavoce del Popolo della Libertà.
“Se è vero che la legge elettorale è lo strumento che trasforma i voti in seggi, è altrettanto vero che questo provvedimento porterà inevitabilmente ad una grossa discrepanza tra ciò che entrerà nelle urne e ciò che invece ne uscirà” critica la giovane consigliera in Loggia.
Non trascurabile è anche l’effetto immediato che la legge avrà sulla campagna elettorale: scatterà l’inevitabile ricerca al ticket “azzurro-rosa” più appetibile per vincere, rendendo il periodo che precede il voto ancora più battagliero e competitivo”.
“Mi permetto di criticare infine il ridicolo obbiettivo che la legge si pone: aumentare il numero delle donne in politica; se le donne vogliono fare politica sono libere di proporsi e se hanno intenzione di candidarsi non hanno che da chiederlo”. “Il mio ragionamento”, ha concluso Fornasari, “senz’altro non condiviso da alcune delle mie colleghe in Loggia, vorrei rivendicare con orgoglio il mio ruolo di donna eletta nel consiglio comunale della mia città, la più giovane tra l’altro, ma soprattutto arrivata fin qui senza alcuna legge che mi abbia aiutata”.

 

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