Fratelli d’Italia: “Noi, alternativi al Pdl”

Presentato a Brescia il nuovo soggetto politico di La Russa. "Non siamo una riedizione di An". Obiettivo? Il 22% di elettori che non votano più per il Popolo della Libertà.

(p.f.) Non ha ancora un quartier generale, né una rete, ma il nuovo partito Fratelli d’Italia ha ricevuto il suo battesimo a Brescia nel pomeriggio di martedì 8 dicembre, con la presenza anche dell’onorevole Massimo Corsaro.
“Una forte emozione”, ha sottolineato Viviana Beccalossi, “per noi è un nuovo inizio, con tutto l’entusiasmo che c’è quando nasce una nuova avventura. Un’avventura senza rete, fatta scegliendo le ragioni del cuore, non della ragione”. Già, perché tra chi è passato nella nuova formazione, partita su impulso dell’ex ministro Giorgia Meloni e dell’onorevole Guido Crosetto, restando nel Pdl si sarebbe assicurato la rielezione.
“Un’esperienza”, ha proseguito Beccalossi, “che ci vedrà impegnati in una logica di centrodestra, in coalizione con il Pdl, nelle prossime elezioni politiche e regionali. Con spirito costruttivo, si vuole dare un’alternativa pulita nel centrodestra, basata su onestà, coerenza, meritocrazia”. In questi giorni, il neonato partito è impegnato a costruire le liste.
“Le candidature”, ha promesso Beccalossi, “passeranno al vaglio del comitato che ne valuterà la validità. Saranno incandidabili coloro che hanno problemi di carattere giudiziario: su questo, saremo molto meno flessibili rispetto al partito da cui veniamo. Non possiamo pretendere rigore dai cittadini, se non siamo i primi a dare l’esempio”. Alternativi alla sinistra e a Monti, e concorrenti rispetto al Pdl, con cui si apre la sfida per la premiership.
“Non siamo”, ha precisato Corsaro, “una riedizione di An. Il nostro è un soggetto politico fortemente collocato nel centrodestra, che muove dalla valutazione dura del fatto che si era esaurito lo spirito riformatore e rinnovatore che ci aveva consentito di partecipare alla formazione di Pdl. E non siamo uno strumento tecnico costruito per dare salvaguardia o opportunità di elezione o rielezione a questo o a quello. Se si insiste su questo, c’è della malafede”.
La nuova proposta politica vuole invece conquistare il 22% di elettori che non votano più per il Pdl. E, secondo le prime stime, Fratelli d’Italia partirebbe già da uno zoccolo duro del 4% e può arrivare potenzialmente al 14%. “Il Pdl ha raggiunto livelli di consensi che sfioravano il 40%, oggi viaggia tra il 16 e il 18%”,  ha continuato Corsaro, “a chi dice di non votare per i partiti piccoli, chiediamo: chi l’ha detto che il partito piccolo sarà Fratelli d’Italia?  Per noi le prossime elezioni politiche saranno come le primarie. Faremo una sana concorrenza interna alla coalizione e se saremo premiati, proporremo la candidatura a premier di Giorgia Meloni, che è giovane, ma che ha maturato una buona esperienza di politica a livello nazionale, convincendo anche quelli che non guardano con favore al centrodestra”. Nessuna difficoltà, poi, nel conciliare il rapporto con la Lega, partito della coalizione di centrodestra. “L’esperienza ci ha dimostrato che nonostante le differenze nei riferimenti ideali e valoriali, c’è una naturale predilizione di rivolgersi a una stessa parte di italiani. Diverso quello che succede dall’altra parte: immaginare che ci sia una forte coesione di sviluppo politico, di identità  valoriale tra Vendola, Camusso, Tabacci e Casini, è molto difficile”. Nel Bresciano sono già passati dal Pdl a Fratelli d’Italia diversi amministratori, dall’assessore comunale Mario Labolani all’assessore provinciale Fabio Mandelli, ai consiglieri Diego Invernici (Broletto) e Achille Farina e Andrea Ghezzi (Loggia). Nei prossimi giorni, però, assicura Beccalossi, “tanti altri amministratori comunicheranno la scelta di passare nella nuova formazione politica”.

 

 

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