Pirellone, no alla fusione Pontedilegno-Temù

Dopo l'esito del referendum, non sufficientemente chiaro, e il pronunciamento contrario della Provincia, la Regione blocca definitivamente il progetto.

(red.) Il Pirellone dice no alla fusione tra i due comuni bresciani Pontedilegno e Temù.
Lo ha deciso la Commissione “Affari istituzionali”, presieduta da Vanni Ligasacchi (Pdl), che ha respinto il progetto di legge. Hanno votato contro il provvedimento Pdl, Lega Nord e Partito Pensionati mentre a favore si sono espressi Partito democratico, Idv e Udc.
Il progetto di legge era stato messo all’ordine del giorno della seduta di Commissione in seguito alla richiesta dei due sindaci (Mario Bezzi e Roberto Menici) dopo il referendum del 28 settembre. L’esito della consultazione in termini assoluti chiedeva la fusione (1031 sì, 775 no) ma nello specifico il sì aveva prevalso a Pontedilegno (favorevoli 642, contrari 465) mentre a Temù il no alla fusione era stato espresso da 389 cittadini contro i 310 a favore.
Questa mancata concordanza aveva portato il Consiglio provinciale di Brescia ad esprimersi all’unanimità contro la fusione e sono stati il giudizio di questo “organo intermedio espressione del territorio” ed il “quadro non chiaro della comune volontà popolare”, come è stato detto durante il dibattito in Commissione, a portare Pdl, Ln e Partito Pensionati a votare contro il provvedimento.

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