“Crisi Giunta a Manerbio, guerre fratricide Pdl”

Così il segretario provinciale della Lega Fabio Rolfi e il segretario del collegio 28 Eva Lorenzoni e quello cittadino Mantovani sulla crisi di Giunta nel paese della Bassa.

(red.) “Manerbio era un comune ben amministrato e in procinto di varare un’opera strategica come il macello suinicolo. Un’opera che avrebbe portato un indotto economico importante e uno sviluppo sociale strategico per il territorio bresciano, creando quasi 800 posti di lavoro. L’egoismo del Pdl evidentemente contrario, al di là delle parole, a quest’opera fondamentale e impegnato in guerre fratricide ha messo fine all’esperienza di giunta del centro destra in uno dei comuni più importanti della bassa bresciana”.
Lo affermano, in una nota, il  Segretario Provinciale della Lega Nord di Brescia con il segretario del collegio 28 Eva Lorenzoni e quello cittadino Mantovani a commento del commissariamento dell’amministrazione manerbiese a seguito delle dimissioni del sindaco Cesare Meletti e di 14 consiglieri comunali.
“Dopo Gussago e Palazzolo”, continuano, “ecco servita l’ennesima prova della dissoluzione del Popolo delle Libertà in provincia di Brescia che arreca danni ad intere comunità lasciando di fatto campo libero al centro sinistra. Faide incomprensibili per i cittadini e poca lungimiranza politica animano ormai il Pdl che sarà chiamato a risponderne all’elettorato alle prossime elezioni amministrative”.
“Il Pdl di Manerbio in primis ma anche Fli e il centrosinistra spiegheranno ai cittadini di Manerbio”, prosegue la nota, “perché non hanno voluto creare posti di lavoro e dare respiro ad un territorio soffocato da una profonda crisi economica rifiutandosi di fatto di dire di avere il coraggio di approvare quest’opera arrivando persino a far cadere l’amministrazione”.

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