Fenaroli: “Caffaro, bonifica per propaganda”

Il candidato sindaco contro la Regione: "Misure scarse. E' necessario chiedere un sostegno anche all’Europa e bisogna coinvolgere le università bresciane".

(p.f.) “Sulla bonifica della Caffaro, c’è il rischio propaganda. L’amministrazione ci ripensi”. A sostenerlo, il candidato sindaco alle amministrative per il comitato Al lavoro con Brescia, Marco Fenaroli. Sotto la lente d’ingrandimento, i fondi, 1.250.000 euro sbloccati per bonificare le aree agricole dalla Regione Lombardia.
“Il primo punto di perplessità è che la Regione dia i soldi di fatto a se stessa”, è il commento di Fenaroli. I fondi, infatti, sarebbero gestiti da Ersaf, che è a tutti gli effetti un ente regionale, nonostante l’accordo di programma tra Comune e Ministero del 2009, che stanziava 6 milioni di euro (di cui il milione e 250 mila euro sbloccato è una prima parte), avesse individuato un altro ente, la Sogesid. “E’ doveroso poi segnalare”, ha proseguito Fenaroli, “che manca ancora il progetto per la bonifica, per cui non si conosce neanche un ipotetico costo complessivo, né c’è un’ipotesi fondata dei tempi di realizzazione”. Il rischio, dunque, è che l’annuncio dei fondi arrivati, fatto così platealmente, sia solo una mossa propagandistica, all’interno di un dibattito che dura da anni.
“Non ci si può fermare qui”, ha suggerito Fenaroli, “la bonifica della Caffaro è un’opera che assorbirà molte risorse. La mia proposta? Chiedere un sostegno anche all’Europa. Potrebbe essere uno dei pochi casi in cui l’Italia spende bene i soldi europei”. Altra ipotesi, il coinvolgimento delle università bresciane, che potrebbero studiare l’area Caffaro per progettare degli interventi. E poi, fondamentale rivedere le priorità degli interventi, per spendere al meglio i soldi in arrivo. “Proprio l’accordo di programma del 2009 prevedeva come interventi prioritari quelli relativi alle acque. Varrebbe la pena, dunque, investirei soldi sulle barriere idrauliche, su cui manca la progettazione”.
L’acqua prima di tutto, dunque; fondamentale, poi, estendere gli interventi anche in quartieri come Chiesanuova. “Si potrebbe risolvere l’annosa questione della scuola Deledda, dove sono coinvolti dei bambini: una situazione dove, per altro, basterebbe replicare gli interventi di bonifica già fatti in altri parchi”.

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