Sel: “Diritti civili o saltano le alleanze”

Il coordinamento provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà definisce un pasticcio il voto sui matrimoni gay durante l'assemblea nazionale del Pd.

(red.) Matrimonio gay, G8, tortura, amnistia: ecco i punti che potrebbero far saltare l’alleanza.
 Il coordinamento provinciale di Sel prende posizione contro quello che è avvenuto nell’assemblea nazionale del Pd del 14 luglio, quando sui diritti civili sono scattate, a detta del segretario Pier Luigi Bersani, “beghe che non interessano l’Italia”.   “In realtà”, precisa Sel, “le beghe interne, ovvero l’impossibilità strutturale che l’attuale gruppo dirigente del partito Democratico dimostra ogni volta che si tratta di scegliere su qualsiasi argomento sensibile, rischiano di diventare un problema per tutto il Centrosinistra.
Quello di ieri sui matrimoni gay sembra un non-voto non casuale , con l’obiettivo di non compromettere le possibilità di alleanza con l’UDC. Dispiace che  Bersani e alcuni dei suoi dirigenti non si rendano conto che non scegliere ed evitare di prendersi le proprie responsabilità, è molto più grave che dividere in modo chiaro opinioni diverse. Mentre i socialisti europei alzano la bandiera del matrimonio omosessuale – e vincono con questa proposta – il PD si inventa l’incomprensibile pasticcio dei presidi giuridici”.
Sinistra Ecologia e Libertà di Brescia ribadisce la necessità di uscire dall’ipocrisia che ha assunto le più svariate forme (dai DICO ai PACS ) e che costringe i cittadini omosessuali a non avere alcun riconoscimento dei loro diritti e dei loro affetti. “Non esistono scorciatoie possibili. Va riconosciuto il matrimonio alle persone dello stesso sesso. I diritti delle persone non possono più essere materia nella contesa politica, per la più becera e violenta strumentalizzazione e non possono più essere materia per barzellette.
Per quanto ci riguarda come Sinistra Ecologia Libertà, chiederemo tutto, tutto ciò che attiene all’etica dei diritti individuali come condizione indispensabile per un alleanza elettorale. Su questa base vogliamo andare a discutere con le forze del centrosinistra e della sinistra, associazioni, movimenti e gente comune. Discutere dichiarando che per noi sta cominciando a diventare insopportabile questo clima culturale che c’è in Italia”. In ballo non c’è solo la questione dei matrimoni tra omosessuali.
Chiediamo un chiarimento urgente anche all’IDV per le recenti prese di posizione del suo leader sulle sentenze del G8 di Genova. Il carcere, l’amnistia, la tortura, i movimenti di Genova che «dovrebbero chiedere scusa» né più e né meno degli apparati di polizia…  Sinistra ecologia e libertà si ritrova distante anni luce dall’Idv su questi temi e pur riconoscendo una vicinanza di vedute sui temi sociali e del lavoro non può accettare che alcuni principi – la cultura delle garanzie e il rispetto della Costituzione – per noi non negoziabili, vengano messi in discussione.
Se ad oggi in Italia non esiste il reato di tortura, se nel corso del governo Prodi le riforme strutturali, come sulle droghe o sull’immigrazione, leggi responsabili dell’attuale problema carcerario e della giustizia non sono stgate affrontate lo si deve alle scelte di Di Pietro.  La confusione che ancora oggi fa Di Pietro tra indulto, amnistia e condono dimostra che non ha fatto un passo avanti da quella vergognosa campagna che mise in piedi dopo l’indulto. E invece allora avremmo dovuto associare anche l’amnistia. L’ultimo provvedimento di questo tipo risale al 1986. Anche sulla tortura Di Pietro sa bene che se ci fosse stato il reato, il processo Diaz si sarebbe svolto in tutt’altro modo”.
Sinistra Ecologia Libertà di Brescia richiama quindi tutto il centrosinistra ad un patto chiaro sui diritti civili.”Diversamente prenderemo atto che il centrosinistra e la sua capacità di essere reale alternativa allo stato di cose presenti non è all’ordine del giorno dei partiti alternativi al centro destra. Continueremo comunque la nostra battaglia per i diritti civili, sociali di cittadinanza con chi sarà al nostro fianco e come noi non più disponibile a barattarli sull’altare della governabilità”.

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