Beccalossi: “Anche Rolfi non è come Tosi”

La coordinatrice regionale del Pdl: "Il candidato sindaco del centrodestra sarà Paroli". Del Bono: "Costruirò un'alternativa all'attuale amministrazione".

(v.p.) Beccalossi: “Il candidato del centrodestra nelle amministrative di Brescia, in programma nell’aprile del 2013, sarà il sindaco uscente Adriano Paroli, se la Lega Nord vorrà esserci bene, altrimenti vada da sola. Paroli non è Tosi, ma nemmeno Rolfi lo è”.
Del Bono: “Lavorerò per costruire un’alternativa all’attuale governo della città, e i nostri alleati saranno con noi sin dal primo turno proprio perché dovranno condividere progetti, idee e individuare una squadra di governo”.
Politica e antipolitica, partiti e/o  liste civiche sono stati i temi del dibattito organizzato lunedì sera agli Artigianelli da un gruppo di associazioni capitanate da Brescia Tricolore. Gli ospiti dell’incontro, moderato dal vicecaporeddatore del Giornale di Brescia Massimo Lanzini, erano Viviana Beccalossi, vice coordinatrice regionale del Pdl lombardo, Emilio Del Bono, capogruppo in Loggia del Partito Democratico, Francesco Onofri, numero uno di Piattaforma Civica e Laura Castelletti, consigliere comunale e leader di Brescia per Passione.
Durante il confronto, sempre molto pacato nei toni, non sono mancati dei riferimenti interessanti alle amministrative del prossimo anno che interesseranno anche il nostro capoluogo.
“Le amministrative”, ha iniziato Onofri, “sono un passo importante per le liste civiche, che sono per forza di cose legate al territorio e hanno poca ragione di esistere a livello nazionale. Non siamo contrari a priori ad alleanze con i partiti tradizionali, ma dobbiamo avere una serie di garanzie. I partiti devono attuare un cambiamento radicale del fare politica. Non devono più esistere spartizioni, clientelarismi e cose di questo genere. Inoltre noi vogliamo essere parte attiva, e non potremmo mai accettare un’alleanza in cambio di una poltrona o cose del genere. A noi non interessa. Vogliamo che le nostre proposte vengano ascoltate e prese in considerazione. Serve un rinnovamento e chi è da troppo tempo in politica deve farsi da parte. Vogliamo la sovranità della gente, e solo con queste condizioni possiamo parlare di alleanze”.
“Come Brescia per Passione puntiamo a governare”, ha spiegato Castelletti, “poiché abbiamo lavorato a un programma che riteniamo interessante e di respiro europeo, essendo stato costruito anche prendendo spunto da idee sperimentate in altre città. Attualmente lo scenario è in movimento e non avendo noi ambizioni personali siamo pronti a fare un passo indietro nel caso in cui ci fosse una persona migliore di noi come candidato. Conta il programma, questo è chiaro, ma credo che le liste civiche abbiano colmato un vuoto, riuscendo a dialogare con i cittadini meglio dei partiti, e potendo contare anche su numerosi giovani che portano freschezza e idee molto interessanti”. Dunque le civiche possono essere anche portatrici di idee, “e in alcuni casi grazie a Brescia per Passione siamo riusciti a condizionare le scelte dell’amministrazione. L’Urban Center, la Fabbrica della creatività nell’ex-tribunale, la Smart city, e il dibattito sul parchetto di via Odorici sono stati un esempio concreto del nostro lavoro e della capacità di riassumere i desideri delle persone”.
Del Bono ha scelto la serata per dichiarare apertamente la sua candidatura a sindaco: “C’è un sindaco uscente che si ricandida e che attende un giudizio dai cittadini. Io devo costruire un’alternativa di governo che sia credibile. Siamo un cantiere su cui costruire un programma e una squadra che sappia risolvere i problemi e progettare e quindi, al momento, la situazione è molto aperta. Le liste civiche potranno scegliere dove stare ma comunque non ci sarà nessun messia a risolvere le debolezze delle varie coalizioni. Lo sforzo sarà la costruzione di una squadra da spendere unita sin dal primo turno, proprio a dimostrazione della serietà del progetto. Dovremo decidere il perimetro della coalizione e il programma senza, naturalmente, rinnegare il lavoro che abbiamo fatto in questi cinque anni. Le esperienze da ascoltare, comunque, sono tante e di varia natura, e non mi riferisco solo alle civiche, benchè siano un elemento chiave per una proposta alla città”.
Anche il centrodestra è un cantiere per le prossime amministrative, “anche perché”, ha ricordato Beccalossi, “la situazione è profondamente mutata rispetto al 2008. C’era l’Udc, e un’alleanza stretta con la Lega Nord. Ora possiamo partire da una certezza, il candidato, che sarà il sindaco uscente Adriano Paroli. La Lega Nord se ci sarà bene, altrimenti correremo senza di lei. Paroli non è Tosi, questo è vero, ma comunque nemmeno Rolfi lo è. Il nostro primo cittadino ha governato senza fare danni, magari avrebbe potuto fare di più, ma la crisi economica è comunque un fattore che non si può trascurare. Per questo, e lo dico a livello personale, meglio sostenere la spesa sociale piuttosto che le grandi mostre, così come parlare di nuovo stadio, attualmente, è una cosa del tutto irrispettosa della gente chiamata a fare dei forti sacrifici. Le liste civiche sono realtà importanti, ma anche i partiti sanno ascoltare la gente. Purtroppo hanno pagato a caro prezzo il comportamento negativo di qualcuno”.

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