Operazione trasparenza del Pd: online il bilancio

Entro fine mese sarà pubblicato in rete. C'è una gestione attiva di oltre 200mila euro, anche se viene pagato l'affitto per la sede provinciale ai Ds, che sono sempre loro.

(s.s.) In tempi di crisi economica, e di guai giudiziari per la gestione “allegra” dei fondi da parte di alcuni partiti, la notizia dovrebbe essere l’avanzo di oltre 200mila euro del bilancio 2011 nelle casse del Partito Democratico bresciano. In realtà la vera notizia è che entro la fine del mese l’intero bilancio sarà pubblicato per la prima volta sul sito internet del partito. E non è la prima volta solo per il Pd di Brescia ma anche, a quanto risulta, per tutti gli altri schieramenti.
Il rendiconto economico è stato firmato, oltre che dal coordinatore Pietro Bisinella, dalla segreteria e dalla direzione provinciale, anche dal commercialista Manfredo Boni e da altri tre revisori dei conti. L’ “operazione trasparenza”, così come l’ha definita lo stesso Bisinella, è stata voluta “prima di tutto per dimostrare ai nostri militanti che possono continuare ad avere fiducia in noi. E il miglior modo ci è sembrato quello di pubblicare il bilancio consuntivo così che tutti possano vedere come vengono spesi i soldi”, ha detto Bisinella. Una mossa che i bresciani sperano possa contagiare anche la direzione nazionale. “In ogni caso noi sentiamo il bisogno di distinguerci per stile e comportamento”, ha proseguito il segretario, “per questo, oltre alla pubblicazione via internet, spediremo il bilancio a tutti i 164 circoli della provincia”.
Spulciando i numeri, si vede che il documento si attesta intorno ai 400mila euro: nel 2010 il rendiconto economico è stato chiuso a 410mila, nel 2011 a 430mila euro. Il preventivo di spesa del 2012 è invece di 451mila euro. L’entrata maggiore per le casse del partito è quella del tesseramento: nel 2011 tale voce è stata di 98.500 euro per 6.300 tessere su tutta la provincia. Altri proventi consistenti arrivano dai consiglieri comunali, provinciali, regionali e dai parlamentari che, per statuto, devono lasciare una parte dei loro compensi alla sede provinciale del partito. Per i consiglieri comunali e provinciali il contributo è pari al 10% del percepito, mentre per i consiglieri in Regione e i parlamentari il contributo era liberale di circa 1.200 euro al mese.
Il lascito che riguarda i parlamentari, però, da aprile è stato variato con il decreto Monti, il quale ha stabilito che il 50% dell’indennità per il territorio che viene corrisposta a deputati e senatori verrà versata solo con relativa certificazione di spesa. Quindi ora i parlamentari bresciani dovranno rendicontare allo Stato ciò che spendono in collaborazioni, consulenze e spese varie per il loro territorio. “Ci teniamo a sottolineare che i nostri rappresentanti sono diversi dagli altri”, ha aggiunto Bisinella, “perchè hanno sempre lasciato una parte dei loro stipendi, anche cospicua, nelle casse del partito per servizi che potessero andare a vantaggio di tutti”.
L’avanzo di gestione, di circa 210mila euro, che minuziosamente la segreteria provinciale sta incrementando di anno in anno, servirà soprattutto per le elezioni del 2013, “sempre che non ci si arrivi prima”, ha scherzato Bisinella. Ma fra i conti “in chiaro”, c’è quantomeno una cosa che fa sorridere: il Pd paga oltre 16mila euro l’anno per l’affitto della sede di via Risorgimento. Locazione che viene pagata ai Democratici di Sinistra, proprietari dell’immobile, che si sciolsero per confluire in gran parte proprio nel Pd. Di fatto ora i Ds non esistono più, ma non solo sono rimasti proprietari di un immobile, e probabilmente non è l’unico, ne percepiscono persino un reddito, pagato, in fondo, sempre dalle stesse persone.

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