“La metro diventi sorella maggiore della città”

L'assessore ai Lavori Pubblici Mario Labolani, intervistato da quiBrescia.it, fa il punto sul metrò, sui progetti per la città e parla anche delle elezioni 2013.

(v.p.) Confrontarsi senza pregiudizi con la gente per capire le priorità e le urgenze della città. L’assessorato ai Lavori pubblici del comune di Brescia ha un budget ridotto di circa il 20% rispetto al 2011.
Patto di stabilità e mancati introiti di A2A hanno assottigliato una disponibilità già ridimensionata rispetto agli anni scorsi. Cantieri e iniziative dovranno, quindi, essere selezionate con cura, per evitare uno spreco di risorse. Proprio per capire le priorità e gli interventi che Palazzo Loggia intende realizzare abbiamo fatto quattro chiacchiere con l’assessore Mario Labolani.
DOMANDA. Non è che con la scusa della crisi economica i lavori per la metropolitana verranno ritardati di qualche mese?
RISPOSTA. Assolutamente no. Tutti i cantieri saranno ultimati entro il 31 dicembre 2012. Stazioni e tracciato saranno conclusi nei termini, opere complementari comprese.
D. Ne è proprio sicuro?
R. Ti dirò di più, proprio oggi (venerdì, ndr.) sono stati aggiudicati 12 appalti per la realizzazione e l’allestimento di 12 stazioni, compresi parcheggi e strutture esterne, più la sistemazione della via che porta alla Poliambulanza. Presto, inoltre, verranno sottoposti alla Sovrintendenza i progetti di allestimento per   Vittoria, San Faustino e Marconi.
D. Quindi il primo viaggio sarà il primo gennaio?
R. Sicuramente entro la metà di gennaio, molto dipenderà dai collaudi dei treni. I lavori, comunque, saranno ultimati entro la fine del 2012. Questa è la parte che compete a noi.
D. Il suo assessorato si è occupato dei cantieri dell’opera. Ma il servizio invece come dovrà essere organizzato?
R. La metropolitana deve diventare la sorella maggiore dei bresciani. Non dobbiamo costringere i cittadini a prendere il metrobus, ma dobbiamo insegnar loro che il metrobus è utile, economico ed ecologico. Naturalmente anche i percorsi degli autobus dovranno essere ridisegnati e costruiti per potenziare la metro, mentre dovranno essere studiati biglietti e agevolazioni per cittadini e aziende. E’ una sfida importante per il futuro della città. La gestione e il funzionamento della metropolitana sarà la sfida più grande del prossimo mandato amministrativo, chiunque sia il sindaco in carica.
D. A inizio mandato la giunta del sindaco Paroli aveva anche una serie di altri progetti. A che punto sono?
R. Purtroppo la situazione finanziaria del comune ha in parte condizionato i progetti che avevamo studiato. Con i budget ridotti servirebbero 10 anni per realizzare le opere nel programma elettorale. Qualcosa comunque è stato fatto e per questo siamo molto soddisfatti.
D. Ci faccia qualche esempio…
R. Ad agosto la piscina di Mompiano sarà aperta al pubblico. Ad ottobre sarà inaugurato il parcheggio di piazzale Arnaldo ed entro dicembre sarà funzionante anche la casa di riposo Arici-Sega. A breve partiranno i lavori alla Pallata e per il Salone dei cavalieri in Broletto. Dovremmo riuscire a trovare anche la copertura finanziaria per il tempio Capitolino e la Pinacoteca Tosio Martinengo.
D. C’è altro?
R. Ovviamente sì. La fine della sistemazione di Campo Marte, illuminanzione, campi da tennis eccetera, il teatro Santa Chiara, il Tribunale dei Minori e la ex-Corte d’Appello. Sono progetti che abbiamo praticamente ultimato. Naturalmente in tempo di crisi vengono fatte delle scelte legate ad alcune priorità.
D. Le priorità come si calcolano?
R. E’ importantissimo dialogare con la città. La gente deve poter avere la possibilità di esprimere le proprie opinioni e dialogare con gli amministratori. Il comune deve intervenire di conseguenza. In questi giorni stiamo rilanciando il progetto SoS Verde, e in qualche giorno ho ricevuto oltre 60 chiamate. Ho apprezzato molto il confronto con i cittadini e devo dire che abbiamo ricevuto delle segnalazioni giuste. In questo modo si può parlare con tranquillità e, se è il caso, spiegare anche che non si possono fare tutti gli interventi poiché i soldi sono quelli che sono.
D. Un confronto diretto a 360 gradi è percorribile secondo lei?
R. Non lo so. Comunque mi piacerebbe che avvenisse. Avevo delle perplessità su questo metodo di lavoro ma ho avuto un’importante lezione sui giardini di via Odorici.
D. Lezione? La gente era infuriata…
R. Affermazione faziosa. La gente non era infuriata. La maggioranza dei residenti condivideva il progetto del comune. Poi c’è stato l’intervento dei soliti contestatori di professione che hanno sollevato polveroni dove non esistevano. Comunque il dialogo con le mamme della zona ci ha portato a migliorare un progetto già buono. Ora è un progetto ottimo e condiviso da tutti al 101%. E’ questa la strada che si deve percorrere.
D. Palazzo Avogadro, invece, ha seguito una procedura diversa. Bandi e finanziamenti potrebbero alleviare, almeno in parte, le sofferenze finanziarie…
R. Il comune di Brescia, forse perchè storicamente ricco, non ha mai partecipato a molti bandi di contributo o finanziamento. Ora le cose sono cambiate e i miei uffici si sono attivati per vagliare tutte le possibilità di finanziamento. Speriamo di riuscire a prendere dei soldi per rifare almeno il tetto del palazzo, e poi studiare qualcosa per il suo utilizzo.
D. Molti parlano di un museo…
R. Non prendiamo in giro la gente. Per fare un museo bisogna mettere a bilancio migliaia di euro per allestire le sale e per il marketing. In questo momento i soldi non ci sono, un po’ come le aree verdi…
D. E cosa c’entrano?
R. La gente si dimentica degli enormi costi di manutenzione e di allestimento a cui l’amministrazione deve far fronte. Il Codisa, o chi per loro, mi venga a spiegare come pensa di mantenere un parco delle Cave, ad esempio. Si rendono conto delle migliaia di euro che ci vorrebbero solo per tagliare l’erba? Io credo di no. Stesso discorso vale per il parco di via Nikolaiewka. Le aree verdi sono un costo notevole per la collettività. In tempo di crisi bisogna stare attenti anche lì.
D. Perchè invece per il parcheggio sotto il Castello si possono investire 22 milioni di euro tondi tondi…
R. I 22 milioni sono costi che sosterrà Brescia Mobilità con l’accensione di un mutuo, non verranno tolti al comune. E’ una struttura che serve per i residenti del centro storico, che hanno necessità di parcheggi. Una buona metà verrà assegnata a loro quasi certamente, e stiamo parlando di 300 posti su 600. Inoltre con il posteggio pedonalizzeremo totalmente il cuore di Brescia. Non dimentichiamo, inoltre, alla valorizzazione del Castello. Verrà infatti costruita un’ascensore che porterà la gente sul Cidneo e sarà un incentivo al recupero della zona, come ha sempre sostenuto questa amministrazione.
D. Parliamo di centro storico. L’emergenza è ancora viva. I commercianti soffrono.
R. Credo che i commercianti del centro storico, che noi continueremo a sostenere, debbano cambiare mentalità. Prima potevano beneficiare di una rendita di posizione che ora non basta più, ma questo non è colpa dei centri commerciali. Devono raggiungere le esigenze della gente. In altre città d’Italia i negozianti partecipano alla vita sociale e contribuiscono, anche economicamente, a costruire inziative e attività per la gente. In centro, invece, la Loggia ha organizzato tanto senza mai ricevere un contributo. Bisogna accettare alcuni cambiamenti ed evolversi altrimenti i problemi continueranno. L’amministrazione è disponibile a dialogare con loro, ma serve una marcia in più, non si può solo chiedere.
D. Cambiamo argomento, dato che lei fa parte del direttivo provinciale del Pdl. Le primarie a Brescia si faranno?
R. Che senso ha fare le primarie a Brescia? Il candidato sarà il sindaco uscente, Adriano Paroli, come hanno sostenuto i miei colleghi di partito. Credo che comunque le primarie siano uno strumento utile. Come Pdl potremmo inserirle per scegliere i candidati al consiglio comunale, per le politiche e anche per le regionali. E’ giusto che i candidati abbiano l’appoggio della gente.
D. Come si vive invece l’avvento dei movimenti antipartitici?
R. Io, al contrario, credo che i partiti siano importanti in questo momento di antipolitica. Serve la politica vera, la discussione e il confronto con la gente, che poi si traduca in programmi e scelte amministrative.
D. Lo fanno anche le liste civiche…
R. Le liste civiche hanno comunque idee politiche. Io dico, ben vengano, ma sono i partiti che devono raccogliere le indicazioni della gente e confrontarsi con la base. Serve passione e partecipazione. Nel Pdl è vero che parte del direttivo è stato scelto senza le candidature, ma i nomi sono usciti dopo un lungo dibattito interno in cui tutti hanno preso parte.

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