Costa (Pdl): “Serve un segnale forte dal partito”

Il deputato del Popolo della libertà in un'intervista all'Unità sottolinea che "Alfano metterà mano alla questione morale" dopo i casi di Nicoli Cristiani, Cosentino e Cesaro.

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(red.) ”Non c’è dubbio che il partito debba dare in questo momento segnali precisi, fissare regole e percorsi e dinamiche”.
Lo ha detto all’Unità Enrico Costa, deputato Pdl e membro della commissione Giustizia dopo i casi di Nicola Cosentino e del presidente della provincia Luigi Cesaro, del vicepresidente del consiglio regionale lombardo Franco Nicoli-Cristani, arrestato a Brescia per un giro di presunte tangenti e traffico illecito di rifiuti e delle manette a Franco Morelli, ”uomo ombra del governatore Scopelliti in Calabria”.
”Sono arciconvinto”, ha aggiunto Costa, “che Alfano metterà mano il prima possibile alla questione” morale, ”il Pdl ha davanti a sè un’occasione imperdibile, quella di costruirsi sulla base di regole certe e condivise e di principi, come il garantismo, che fanno parte del nostro dna. E’ chiaro che le decisioni non vanno prese siccome c’è un’inchiesta. Però urgono risposte”.
Le stesse che stanno cercando di darsi gli esponenti della corrente laica del Popolo della libertà di Berscia che hanno manifestato l’intenzione di andare a congresso, senza che questo comporti la “surroga” di Nicoli Cristiani.

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