Disdetta Iveco, sciopero di due ore

Assemblea dei lavoratori Fiom dopo che anche Fiat Industrial, come già il Gruppo Fiat, ha annunciato la sospensione degli accordi sindacali dal primo gennaio 2012.

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(red.) Dopo il gruppo Fiat, anche Fiat Industrial (marchio Iveco) ha annunciato la disdetta degli accordi sindacali dal primo gennaio 2012.
La risposta dei sindacati bresciani non si è fatta attendere e la Fiom ha indetto per giovedì due ore di sciopero con assemblea.
“La decisione della Fiat di sospendere gli accordi sindacali”, si legge in un comunicato Fiom, “è la conferma della chiara intenzione di voler estendere l’accordo di Pomigliano”.
Parte martedì mattina, a Torino, il confronto tra la Fiat e tutti i sindacati metalmeccanici, Fiom compresa, per definire il nuovo contratto degli oltre 80.000 lavoratori degli stabilimenti italiani dell’Auto e di Industrial. Un passo necessario dopo la disdetta da parte del Lingotto di tutti gli accordi sindacali con l’obiettivo di estendere in tutto il gruppo il modello Pomigliano.
Giovedì, poco prima delle 12 e dopo le due ore di assemblea davanti i cancelli, gli operai della Fiat di termini Imerese sono rientrati in fabbrica. Il primo turno si conclude alle 14, quando entreranno in stabilimento i lavoratori del secondo turno che termineranno l’attività alle 22. Per tutti giovedì è l’ultimo giorno alle linee di produzione, da venerdì e fino al 31 dicembre saranno in cassa integrazione. Poi caleraà il sipario, dopo 41 anni nella fabbrica non ci saranno più le insegne Fiat.
Diversa invece la situazione a Pomigliano dove si brinda per l’avvio ufficiale delle catene di montaggio per la Nuova Panda l’utilitaria targata Fabbrica Italia Pomigliano, newco Fiat già fuori da Confindustria.
L’incontro di martedì è stato chiesto immediatamente dopo l’annuncio della disdetta da Fim, Uilm, Fismic e Ugl, ma lo ha sollecitato la Fiom che comunque ribadisce il suo dissenso. E contro la decisione dell’azienda sono già partite le iniziative di protesta, con il primo sciopero alla Cnh di San Mauro torinese (50% l’adesione secondo la Fiom, 6% per l’azienda), mentre resta nell’aria la possibilità di una mobilitazione generale.
Diverso l’atteggiamento degli altri sindacati.
”Ora dobbiamo impegnarci”, ha detto Eros Panicali, segretario nazionale della Uilm, “per dare le giuste risposte ai lavoratori del gruppo in termini di condizioni normative ed economiche. Il confronto dovrà essere celere e portare a un soddisfacente risultato. Martedì prossimo saremo al tavolo con Fiat, fiduciosi di raggiungere questo obiettivo”. ”Al tavolo di martedì con Fiat siederemo con un unico scopo: quello di garantire migliori condizioni contrattuali ed economiche per tutti i lavoratori”, ha dichiarato il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio D’Anolfo.
Il segretario generale della Fiom Maurizio Landini ha già preannunciato denunce per attività sindacale se la Fiat non riconoscerà i suoi delegati.

 

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