Nomine “bresciane” nel Governo Monti?

Anche l'ex prefetto di Brescia Anna Maria Cancellieri nel novero dei "papabili" ai ministeri. Tra i nomi anche quello di Ornaghi, rettore della Cattolica.

(red.) Portare al governo una squadra di ministri ”convincente ed efficace”. E’ l’impegno che il premier incaricato Mario Monti assume davanti al Paese e ai mercati. Ma sulla sua ”compagine” di più al momento non può dire. Non solo perché sono ancora in corso le consultazioni con le forze politiche. Ma anche perché la lista dei nomi del governo Monti è in stand by.
Martedì il senatore sonderà Pdl e Pd e proverà a convincerli a entrare ”fisicamente” nella sua squadra, scegliendo loro esponenti da affiancare ai ministri tecnici.
”E’ una questione che non vorrei drammatizzare”, ha detto il premier incaricato. Ma la proposta è sul tavolo: per dare ancor più forza a un esecutivo cui l’appoggio ”convinto” dei partiti e’ ”indispensabile”, Monti chiede loro di fornire ”risorse umane, cioè membri del Governo”.
Ma il veto incrociato di Pdl e Pd appare difficile da infrangere. Qualcuno nel Pdl, in particolare alcuni dei ministri uscenti, vorrebbe aprire all’ingresso nel nuovo esecutivo. Ma Silvio Berlusconi non sembra d’accordo, perché vorrebbe evitare di caricare sulle spalle del suo partito il peso politico di eventuali misure impopolari.
Dall’altro lato il Pd sottolinea che quello di Monti sarà non un governo di larghe intese, ma di emergenza. Inoltre tra i democratici non si nasconde la difficoltà a entrare in una squadra con il Pdl. Del resto, si ragiona, anche la presenza di esponenti del centrodestra non metterebbe al riparo Monti dal rischio che il partito del Cavaliere a un certo punto decida di staccare la spina all’esecutivo e andare a elezioni. Al più, è la disponibilità che emerge in serata, i democrati potrebbero comunque acconsentire a indicare sottosegretari politici, scelti però escludendo i parlamentari in carica.
Il Terzo polo, al contrario, nel governo Monti ci entrerebbe subito. Tant’è che i suoi leader, Casini, Rutelli e Bocchino, offrono una disponibilità personale. Anche se Monti afferma che la presenza nel Cdm dei segretari ”non è indispensabile”.
Una soluzione potrebbe essere quella di affiancare a Monti come vicepremier Giuliano Amato (per il Pd) e Gianni Letta (per il Pdl). Ma il professore ha chiarito che se il suo ”desiderio” di avere in squadra politici non sarà realizzabile, andrà avanti con tutti ministri tecnici. E al riguardo qualche idea sembra averla già raccolta, anche se nessuno dei nomi che circola è al momento confermato.
In ambienti qualificati, si dice che al ministero dell’Economia Monti vorrebbe tenere per sè l’interim facendosi affiancare da tre viceministri con deleghe a bilancio, tesoro e finanze (che potrebbe andare al rettore della Bocconi Guido Tabellini). Allo Sviluppo Economico in pole position è Carlo Secchi, ma continuano a circolare i nomi Tarantola e Saccomanni.
In pole position per gli Esteri, Giuliano Amato si trincera dietro un ”non so nulla”. Per la poltrona del Viminale il prefetto Carlo Mosca sembra avere più chance della collega Anna Maria Cancellieri, 77 anni, già prefetto a Brescia dal 2000 al 2003, quindi commissariato al comune di Bologna dopo le dimissioni del sindaco Delbono e commissario prefettizio a Parma, ma non si esclude neanche un magistrato impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata.
Da Milano intanto parte il tam tam che il prossimo ministro della Giustizia potrebbe essere donna: Livia Pomodoro (in alternativa, Cesare Mirabelli e Piero Alberto Capotosti; meno probabili Ugo De Siervo e Carlo Nordio). Al Welfare potrebbe arrivare Carlo Dell’Aringa. All’Istruzione Lorenzo Ornaghi, rettore della Cattolica di Milanoe  Brescia, al posto della bresciana Mariastella Gelmini (o anche Andrea Riccardi). Per la Difesa si parla del generale Rolando Mosca Moschini (ma anche di Camporini o Di Paola).
All’Agricoltura potrebbero approdare Federico Vecchioni o Mario Catania. Alle Infrastrutture Rocco Sabelli o Antonio Catricalà.
All’Ambiente Corrado Clini. Alla Cultura Salvatore Settis. Alla Pubblica amministrazione Luisa Torchia.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.