“Molgora e Romele, doppi incarichi imbarazzanti”

Il Pd all'attacco: "Devono decidere cosa fare, serve un atto di serietà". Peli: "La loro scelta si ripercuoto sul lavoro di tutto il consiglio provinciale".

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(red.) Imbarazzanti doppi incarichi quelli di Daniele Molgora, presidente della Provincia, e Giuseppe Romele, suo vice. Lo dice Pietro Bisinella, segretario provinciale del Pd: “Dopo Paroli”,  spiega”, chiamato a scegliere se restare parlamentare o sindaco, ora è la volta di Molgora e Romele, con doppi incarico di parlamentari e presidente/vicepresidente della provincia di Brescia”.
Sono dieci i presidenti di provincia nelle condizioni di Molgora: oltre a Brescia, Bergamo, Asti, Napoli, Salerno, Frosinone, Foggia, Avellino, Biella e Caserta. Provengono sei dal Pdl, tre dalla Lega e uno dall’Udc. Secondo Pietro Bisinella “in un momento delicato e di crisi come questo serve un tratto di serietà, ci dicano cosa vogliono fare perché i bresciani meritano rispetto e una risposta chiara”.
“Romele e Molgora sostengono che il doppio incarico porta a un risparmio sull’indennità, ma le indennità non sono cumulabili”, aggiunge il segretario provinciale, “e quindi è molto comodo fare il presidente e il vicepresidente della provincia con l’indennità parlamentare ed è poco rispettoso coprire un ruolo per il quale i bresciani li hanno votati senza metterci la faccia. E’ un problema di etica e di comportamento: la politica ha ruoli e responsabilità che devono essere onorati”.
Il capogruppo Pd in Broletto Diego Peli chiarisce che i doppi incarichi vanno a discapito del lavoro di tutto il consiglio provinciale: “Presidente e vice presidente sono sempre assenti, compaiono il lunedì e il venerdì con un intasamento totale delle questioni da affrontare e la mancanza di qualsiasi possibilità di discutere, si procede solo per ratifiche, senza affrontare i nodi problematici della nostra provincia. Tanto più che Molgora e Romele sono anche assessori e quindi non possono presiedere neppure le commissioni che dovrebbero guidare”. Questo è un momento secondo Peli nel quale “ci dovrebbe essere maggiore attenzione ai problemi urgenti come quello del lavoro e dell’ambiente, soprattutto nella nostra provincia, invece tutto è fermo, tutto bloccato in assenza del presidente”.

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