Province costose? “Operazione Verità”

L'Upl sottoscrive un documento: "L’esistenza di un livello intermedio tra regioni e comuni è imprescindibile, soprattutto per la Lombardia".

Più informazioni su

(red.) “L’esistenza di un livello intermedio tra Regioni e comuni è imprescindibile, soprattutto in una regione come la Lombardia, che conta ben 1.544 municipi, ha quasi 10 milioni di abitanti e supera in superficie e prodotto interno lordo diversi Stati dell’Unione europea”. Questo l’assunto di fondo del documento sottoscritto dalle 12 Province lombarde in occasione dell’assemblea generale Upl (Unione Province Lombarde). A riferirlo è l’assessore provinciale alle Attività Produttive Giorgio Bontempi, che ha partecipato all’incontro in rappresentanza del presidente Daniele Molgora.
“Non solo come assessore provinciale”, ha detto Bontempi, “ma anche e soprattutto come sindaco di Agnosine, tocco ogni giorno con mano l’utilità dell’ente Provincia. Per fare solo un esempio, non riesco a immaginare come il nostro comune avrebbe potuto riparare i danni dell’alluvione dello scorso inverno se avesse dovuto dipendere direttamente dalla Regione.  L’intervento della Provincia, invece, è stato tempestivo e competente e ha permesso di mettere in sicurezza in breve tempo una strada letteralmente crollata a causa del maltempo”.
Il documento sottoscritto dalle Province lombarde contiene delle considerazioni precise e verrà sottoposto all’attenzione non solo di Regione ma anche, tramite l’Upi (Unione Province d’Italia), di governo e Parlamento. Al centro, il presunto risparmio che si otterrebbe eliminando le Province: “Forse non tutti sanno che le Province lombarde sono enti virtuosi e costano solo un milione di euro pro capite all’anno”, ha aggiunto Bontempi, “nonostante svolgano funzioni cruciali, come la manutenzione e la gestione, ordinaria e straordinaria, delle strade e delle scuole, la tutela ambientale, la formazione professionale e il reinserimento dei disoccupati. Competenze che, se affidate direttamente alla Regione, per effetto del diverso inquadramento contrattuale dei dipendenti, produrrebbero, tra l’altro, un aumento di spesa stimato intorno al 20%”.
Proprio per far luce sulle reali spese della “cosa pubblica”, le Province lombarde, movendosi trasversalmente, si sono fatte promotrici di un’ “operazione verità” sui costi e i benefici delle Province: “L’Upi, su nostra proposta”, ha concluso Bontempi, “ha affidato all’università Bocconi uno studio specifico finalizzato a evidenziare, con dati certi, vantaggi e svantaggi legati all’abolizione di questi enti. L’auspicio è che, anche grazie al nostro contributo, si arrivi presto ad una riflessione organica sulle modifiche da apportare a tutti i livelli di governo, compresi gli oltre 7mila enti intermedi, che per i soli Cda costano oltre 2,5 miliardi di euro”.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.