Rolfi: “Lo scontro Bossi-Maroni non esiste”

Dopo l'elezione a segretario del Carroccio il vicesindaco parla delle presunte tensioni nella Lega: "Il leader è uno solo, ma noi siamo abituati a confrontarci".

(s.s.) Da tre giorni Fabio Rolfi è il nuovo segretario provinciale di Brescia della Lega Nord. E due giorni dopo il conseguimento del nuovo incarico, oltre a quello di vicesindaco della città con delega a Sicurezza e Traffico, è giunto inaspettato a Brescia il ministro degli Interni Roberto Maroni per una breve visita in Loggia.
Al di là della visita istituzionale, cosa si siano detti i due non è dato sapersi. Ma sembra esserci fibrillazione in casa del Carroccio, almeno stando a vedere i fermenti bresciani. Il vicesindaco, però, parlando con quiBrescia.it, si è detto tranquillo, certo dell’idea che “si è dato molto risalto ad un dualismo che in realtà non esiste. Nella Lega Nord esiste solo una corrente che fa capo a Umberto Bossi”.
Le analisi politiche che vedevano un braccio di ferro fra Maroni e i suoi, di cui Rolfi farebbe parte, e il cerchio intorno ad Umberto Bossi, che invece sosteneva Mattia Capitanio, secondo il vicesindaco “sono invenzioni dei giornali. Per quanto riguarda Brescia, domenica ho chiamato appositamente Mattia Capitanio con me sul palco, perché dalle 16,30 di quel giorno si cominciasse a lavorare tutti insieme in modo unitario”.
La frattura interna, simboleggiata dai due candidati con relativi supporter, secondo Rolfi non è mai esistita: “Noi siamo abituati a fare congressi e a confrontarci fra di noi. Stefano Borghesi venne eletto all’unanimità come unica proposta, ma non c’è niente di strano se in un’elezione si presenta più di un candidato. A Varese, ad esempio, ce ne saranno tre”. E anche sulla preferenza di Bossi per il candidato bresciano sconfitto, Rolfi ha minimizzato: “Nessuno mette in discussione la leadership politica di Umberto Bossi che è il fondatore della Lega Nord e il segretario federale. Ha tutto il diritto di dare la sua linea politica al partito e di esprimere preferenze se lo vuole”.
Il vicesindaco è già al lavoro nella sua nuova mansione di segretario provinciale per organizzare la segreteria: “Sto ancora valutando i nomi, non c’è un numero prefissato, comunque le nomine saranno rese pubbliche dopo il primo direttivo”. Con Borghesi si conoscono da tempo, “e insieme abbiamo condiviso molte scelte. Lo considero un buon segretario. Ma ognuno ha il proprio stile. Io voglio una Lega dinamica e attiva, pimpante. Dobbiamo essere presenti sul territorio, io stesso faccio sopralluoghi con i cittadini e sono in mezzo alla gente. Lo stesso vorrei accadesse per i nostri amministratori, voglio sostenere proprio quelli che usciranno dalle stanze per incontrare la gente ed essere più presenti sul proprio territorio. I militanti della Lega fanno questo”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.