Passirano, il presepe no vax solleva il dibattito

C'è un malcontento diffuso, nel paese bresciano, per la rappresentazione sacra allestita nella chiesetta di S. Anna da una famiglia proprietaria del tempietto.

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(red.) A Natale si è tutti più buoni? Forse sì, forse no. Quello che è certo che, almeno a Passirano, la polemica c’è e si fa sentire dopo l’installazione del presepe “no vax” nella chiesetta di Sant’Anna, in via Marco Polo.

L’installazione religiosa, ad opera di una famiglia del paese bresciano, proprietaria del tempietto in via Marco Polo, ha sollevato un’ondata di polemiche e una unanime bocciatura della Natività esposta nella chiesetta dove, durante l’anno, vengono celebrate le funzioni religiose.
Il presepe rappresentato dai privati, raffigura (con una metafora non troppo sottile) un gregge di pecore “incantate” davanti ad un televisore in cui compaiono i volti di numerosi protagonisti della politica italiana, tutti nel mirino per i vaccini e Green pass, quest’ultimo ribattezzato “l’infame tessera verde”.
A stigmatizzare l’opera il sindaco Francesco Pasini Inverardi che, lunedì, ha visitato il presepe, rimanendo amareggiato dall’installazione e dal messaggio che vuole veicolare.

Per il primo cittadino, stante la libertà di espressione che resta un diritto inviolabile, tuttavia la rappresentazione è “offensiva sia nei confronti della religione cattolica, sia delle Istituzioni”. Ed un “fastidio generalizzato” è quello che serpeggia a Passirano, che, come altri paesi e città, ha pagato un alto contributo al Covid 19 e ha pianto numerose vittime.
Anche il nuovo parroco, insediatosi qualche mese fa, don Giovanni Isonni, ha preso le distanze dal presepe “no vax”.

 

 

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