Vaccino anti-Covid, caos prenotazioni in Lombardia. Da oggi le telefonate

Fino a quando non sarà pronta la piattaforma di Poste, gli over 80 da vaccinare saranno direttamente contattati.

(red.) Dopo i numerosi errori e falle, una dietro l’altra, nella gestione della pandemia da Covid-19 in Lombardia e che proseguono ancora adesso con il fallimento nel sistema di prenotazione della campagna di vaccinazione, c’è chi ribadisce la richiesta di commissariare la Regione. Ma nel frattempo c’è l’emergenza sanitaria da affrontare e si sta cercando di capire come risolvere il problema dopo, soprattutto, quanto si è verificato nel fine settimana tra sabato 20 e domenica 21 marzo in alcune province. Ieri pomeriggio, lunedì 22 marzo, in una veloce conferenza stampa il governatore Attilio Fontana si è presentato dicendo di aver “chiesto ai membri del Cda di Aria di fare un passo indietro, in caso contrario azzererò lo stesso affidando all’attuale direttore generale Lorenzo Gubian la guida della società, perché le situazioni di criticità come quelle che si sono verificate nel fine settimana offrono un’immagine distorta dei risultati che a oggi abbiamo raggiunto”.

E su questo fronte sottolinea il fatto che il totale delle vaccinazioni in Lombardia è di “1.231.413, di cui quelle somministrate agli over 80 sono 322.568, oltre a 60 mila nelle Rsa. La percentuale di chi ha ricevuto una dose fra gli over 80 che hanno aderito, circa 600 mila, supera di gran lunga il 50%, in linea con ciò che accade con il resto d’Italia. In generale, a titolo di esempio, in tutta Italia sabato sono state inoculate 120 mila dosi. Di queste, 30 mila in Lombardia, pari a un quarto di tutte le vaccinazioni del Paese”. E su questo fronte è intervenuto anche il consulente alla campagna di vaccinazione Guido Bertolaso sostenendo che le vaccinazioni stanno andando avanti secondo le previsioni. Tuttavia, ora c’è il problema di come proseguire la registrazione di chi intende aderire alla campagna di vaccinazione.

Dopo di fatto lo stop ad Aria, si passerà, come noto, a Poste italiane che potrebbe essere pronta con la piattaforma per la Lombardia entro questo fine settimana o quello di Pasqua. Proprio di questo, mentre in Regione è divampato anche lo scontro politico all’interno della stessa maggioranza tra Lega e Forza Italia, si è parlato ieri in un vertice. Fino a quando non sarà conclusa la campagna vaccinale per gli over 80, saranno le Ats e Asst a “controllare” quanto farà Aria. Di conseguenza da oggi, martedì 23 marzo, i diretti interessati saranno chiamati in via telefonica. Si parla di 115 mila persone in tutta la Lombardia e altre 205 mila entro l’11 aprile, quando dovrebbe finire l’attività di somministrazione agli over 80. data in cui è prevista la conclusionedellaprimainoculazione agli over 80.

Ma nel frattempo ieri dal Pirellone è stato lanciato un altro allarme sulle scorte di vaccino. In questo senso il governatore Fontana e il consulente Bertolaso hanno sottolineato come queste finiranno alla fine del mese se non ci saranno altri arrivi, mentre pare che la fornitura di Johnson&Johnson prevista a metà aprile venga ritardata di altri dieci giorni. Per questo motivo si prevede un aumento delle forniture di Pfizer e AstraZeneca, ma Bertolaso non esclude che sia utile anche Sputnik. Ma intanto ieri, mentre continuava a serpeggiare la polemica su Aria, è intervenuto anche l’ex assessore al Welfare Giulio Gallera interpellato da Rai Radio 1 e di cui le dichiarazioni sono riportate anche dal Giornale di Brescia.

“Ancora una volta il sistema sanitario è pronto e sta dando il massimo di sé, ma oggettivamente c’è un problema organizzativo sotto gli occhi di tutti e che si riscontra in una non efficienza da parte di una società di Regione Lombardia. A luglio si è deciso di cambiare il direttore generale, sperando che questo potesse cambiare la situazione. A ottobre è arrivato un nuovo direttore, ma la situazione non è migliorata. Il dato di fatto è che questa società, sotto l’egida dell’assessorato al Bilancio voluta dall’assessore Caparini con grande determinazione e che avrebbe dovuto essere un fiore all’occhiello, ha mostrato delle grandi inefficienze. Ho sempre auspicato che la gestione della pandemia e della vaccinazione fosse centralizzata. La strategia del governo Conte è stata di mettere le Regioni una contro l’altra per coprire le proprie inefficienze. Stiamo pagando questa scelta, oggi superata grazie a Draghi. Io sarei tranquillamente rimasto come assessore. C’è stata una scelta politica che ha portato al cambio. Ne ho preso atto. Letizia Moratti è una persona molto capace”.

 

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