Vaccini antinfluenzali, Lombardia minaccia diffida per 300 mila dosi ferme

Ultimatum di tre giorni al fornitore prima del contenzioso. E si sta studiando anche il piano del vaccino anti-Covid.

(red.) Nelle ore, quelle precedenti a lunedì 7 dicembre, in cui il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo sottolinea come questo periodo sia ancora più complicato perché ai casi di contagio da Covid-19 si aggiungeranno nei pronto soccorso anche quelli delle normali influenze, in Lombardia la guerra sul vaccino antinfluenzale rischia di finire in carte bollate. Una situazione che, ovviamente, riguarda anche la nostra provincia di Brescia dove decine di prenotazioni sono state disdette o fermate.

E su questo fronte l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera ha voluto dire, anche in Consiglio regionale, che il disagio è dovuto ai ritardi di consegna da parte del fornitore. E si parla di 300 mila vaccini già ordinati che dovevano essere già giunti a destinazione già entro metà dicembre. In realtà la consegna, come riporta il Giornale di Brescia, sarebbe dovuta essere il 10 novembre e di fronte all’ennesimo rinvio la Regione ha minacciato di diffidare il fornitore se entro i prossimi tre giorni non arriveranno le dosi. “Come fatto da Lazio e Piemonte” ha sottolineato lo stesso assessore. Tra l’altro, quelle 300 mila dosi non ancora arrivate dovevano raggiungere le categorie più fragili.

E nel frattempo, facendo divampare una polemica con la lettera del governatore Attilio Fontana al tribunale di Milano, si procederà con una trattativa privata. Ma oltre all’influenzale, in Lombardia si sta anche studiando il piano per il vaccino anti-Covid. Su questo fronte, lo stesso assessore Gallera ha annunciato un piano che prevede vaccinazioni di massa tra febbraio e marzo per tutti i cittadini e in modo scaglionato, identificando 66 posti dove stoccare le dosi. Le prime saranno diretti agli operatori e alle case di riposo per una platea iniziale di 260 mila persone.

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