Zone, nessun migrante va a pulire sentiero

Tra i 24 ospiti in paese, tutti hanno rifiutato la richiesta. E il sindaco ha quindi scritto alla prefettura e si è rivolto alle cooperative che accolgono.

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(red.) E’ una vicenda destinata a far discutere e a creare molto rumore quella che arriva da Zone, nel bresciano e di cui dà notizia Bresciaoggi. In pratica, nella platea di ventiquattro migranti ospitati in paese, nessuno ha accettato di aiutare a pulire un sentiero. Una situazione che ha spinto il sindaco Marco Zatti a scrivere al prefetto di Brescia Annunziato Vardè e poi a occuparsi lui stesso, con altri due volontari, delle pulizie. L’intervento viene effettuato perché ogni anno da fine giugno si illuminano le piramidi di erosione e quello intorno è il percorso più frequentato.

Quando è stato chiesto alla realtà che gestisce i migranti di dare una mano, all’inizio sembrava che ci fosse qualche adesione, ma poi più nulla. E il motivo della diserzione pare collegato al fatto che gli stranieri non avrebbero accettato che il primo cittadino non abbia fatto tutto il possibile per far ottenere il permesso di soggiorno a uno dei coinvolti. E come segnala il quotidiano, a volte viene lamentato la scarsità di acqua calda dove si trovano nella struttura oppure della mancata copertura wifi.

E il sindaco si rivolge alle cooperative che accolgono i richiedenti asilo dicendo loro di sollecitare gli stranieri sul fatto che ai diritti corrispondono anche dei doveri. Il primo cittadino, come forma di integrazione, si era già fatto avanti proponendo dei lavori all’interno della serra comunale, ma niente da fare. E si paventa il rischio che in questa situazione si creino delle tensioni tra la comunità migrante e il resto del paese.

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