Residente punito più del ladro, “questa è Italia“

Giuseppe Chiarini commenta così amaramente la condanna più alta rispetto al ladro che ha ferito nel tentativo di farlo scappare dall'assalto al bancomat.

(red.) Continua l’ondata di polemiche sollevate dopo le condanne arrivate per una rapina a uno sportello bancomat nella notte tra il 29 e 30 gennaio del 2016 a Calcinatello, nel bresciano. A far scatenare la politica e l’opinione pubblica è il fatto che Giuseppe Chiarini, l’uomo residente sul posto che ha ferito a colpi di fucile uno dei malviventi, dovrà scontare 2 anni e otto mesi di reclusione. Mentre il ladro ne dovrà trascorrere 2 anni e quattro mesi: il ladro meno grave del difensore.

Tanto che Chiarini è sulla bocca di tutti e il suo caso ha avuto la ribalta della cronaca nazionale. Tutto il Paese prova disgusto per le decisioni arrivate dalla giustizia. Lui stesso aveva detto di aver sparato con il suo fucile, prima in aria e poi verso la banda, dopo aver visto i malviventi incappucciati e armati mentre stavano caricando la cassa del bancomat sul loro furgone. E ora serpeggiano tanta amarezza e rabbia. “L’Italia è questa – dice Giuseppe – a questo punto è meglio cambiare Stato”.

Ma dice anche che in zona solo una persona gli ha espresso solidarietà, mentre c’è anche paura a pronunciarsi. E ora alla beffa ne rischia anche un’altra, se il 20enne rumeno ferito da lui dovesse chiedere un risarcimento di danni. Le misure delle condanne hanno aizzato la politica, soprattutto il centro destra. Viviana Beccalossi (Fratelli d’Italia) definisce “assurdo che le vittime siano scambiate come carnefici”. Sulla stessa onda anche la Lega Nord, dal senatore Roberto Calderoli al deputato Paolo Grimoldi.