“Trenord non investe per pagare gli affitti”

Secondo Orsa Ferrovie i convogli sono troppo vecchi, a causa dell'affitto che la società paga a Fnm e Trenitalia: 100 milioni di euro ogni anno.

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(red.) Dopo la lettera dei pendolari, che denuncia una serie di disservizi inaccettabili per una regione come la Lombardia, e la replica di Trenord, che ha ribadito come i disagi di giugno siano stati causati dal caldo record e dai treni troppo vecchi, ecco che anche i lavoratori hanno voluto dire la loro.

In un comunicato di Orsa Ferrovie, Organizzazione sindacati autonomi di Base, si mette l’accento sulla mancanza di investimenti, e anche sui canoni d’affitto che Trenord versa a Fnm e Trenitalia, per l’affitto delle carrozze: 100 milioni all’anno.

In questi giorni abbiamo letto dichiarazioni, comunicati ed ascoltato affermazioni in merito alla situazione industriale di Trenord ed ai livelli di qualità offerti all’utenza. In considerazione delle nostre conoscenze nel settore dei trasporti, delle diverse dinamiche aziendali, ci sentiamo l’obbligo, anche in virtù della nostra rappresentanza, di denunciare pubblicamente l’attuale situazione di stallo degli investimenti, indispensabili per il mantenimento della qualità del servizio ripristinata negli ultimi anni, individuandone le principali cause.

Prima causa: E’ evidente a tutti che, rispetto alle altre regioni, il parco rotabili di Trenord presenta un’anzianità media molto superiore. E’ sufficiente pensare alle automotrici diesel 668 – anni 60 -70 – alle automotrici elettriche ALE 582 ed ai treni composti da vetture a piano ribassato – anni 70-80 –.

Seconda causa: la principale necessità è quella di approvare investimenti per rinnovare il materiale rotabile. Quest’ultimo non è facilmente reperibile sul mercato e le procedure per le gare, non sono di semplice realizzazione quindi occorre deliberare gli investimenti in fretta. Se non si farà nulla tra due – tre anni saremo al disservizio completo. In altre regioni con la sottoscrizione di affidamenti che prevedono il limite massimo previsto dalla normativa, quindi per un periodo complessivo di 22 anni e 6 mesi, i gestori del servizio hanno garantito significativi investimenti destinati a rinnovare il parco rotabile. Per questi motivi noi riteniamo che la Regione Lombardia e Trenord debbano sottoscrivere un contratto di servizio per la durata massima ed in cui siano garantiti significativi investimenti e date certe per la consegna dei nuovi rotabili.

E’ naturale che solo a fronte di un effettivo e percepito miglioramento del servizio si possano richiedere sacrifici all’utenza. In questo modo tutti i soggetti interessati dal servizio: Regioni – Aziende – Utenti, quindi ognuno per la parte di competenza, darebbero il contributo a migliorare il servizio pubblico.

Terza causa: Trenord ha una proprietà paritetica al 50% Regione Lombardia e al 50% Trenitalia e riteniamo che questo sia il motivo per cui non si realizzi un serio programma di investimento, quindi non escludiamo che sia proprio la proprietà paritetica di Trenord ad impedire una programmazione degli investimenti. Peraltro la società Trenord riconosce 100 milioni di euro annui per il noleggio di materiale rotabile alle stesse Società Trenitalia e FNM suddivisi in modo paritetico.

Quindi la proprietà di Trenord non solo non investe, ma usufruisce di una quota significativa economica per il noleggio di materiale acquistato dalle stesse aziende anche con soldi pubblici. Non ci risulta che precedentemente alla costituzione di Trenord nè Trenitalia, nè LeNord prevedevano, nei rispettivi bilanci, passività per noleggio materiale. La quota versata da Trenord in sette anni ammonta a circa 800 milioni euro. Se pensiamo che un Treno Vivalto nella composizione standard – basato su un ordine di 90 treni- vedi www.miol.it/stagniweb/costi_tr.htm costa circa 8.12 milioni di euro possiamo facilmente immaginare quanti nuovi treni si sarebbero acquistati con la sola quota di noleggio.

La situazione: Giornalmente l’utenza Lombarda viaggia su treni che riteniamo non adeguati alla nostra regione, così come i lavoratori di Trenord sono costretti a lavorare sui treni e nelle officine in condizioni decisamente inadeguate. Una cosa è certa, nessuno può permettersi di scaricare le responsabilità di questa situazione sui lavoratori. In considerazione che si è avviata la negoziazione del Contratto Aziendale di Lavoro scaduto lo scorso 31.12.2015 non accetteremo mai che gli extra costi di Trenord siano scaricati sui lavoratori, ne tantomeno sui cittadini.

Denunciamo pubblicamente questa situazione ed ora ci auguriamo che la politica, e chi ha la possibilità di farlo, agisca e lo faccia in fretta per il bene dell’azienda, dei lavoratori e di tutti i cittadini.

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