Contributi metrobus, è guerra Regione-Brescia

Il Pirellone avrebbe contestato diversi "cavilli" nella proposta bresciana. Il 31 maggio la Loggia ne dovrà presentare un'altra. Aspettando Consiglio Stato.

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    (red.) Mercoledì 17 maggio in Regione Lombardia si è svolta la seconda seduta della conferenza dei servizi per trovare un accordo tra Pirellone e Comune di Brescia sui corrispettivi chilometrici da dare alla metropolitana. Il risultato è stato un nulla di fatto, nel senso che la Regione avrebbe polemizzato su diversi elementi della proposta presentata a febbraio da Brescia.

    Sono quelli che l’assessore bresciano alla Mobilità Federico Manzoni ha definito “cavilli che al momento della proposta non erano stati contestati. Così facendo la Regione vuole solo allungare i tempi per decidere”. Tra l’altro, sarebbero anche stati contestati i numeri sugli effettivi chilometri percorsi dal metrobus e il piano aziendale di Brescia Mobilità. Tutto è stato rinviato al 31 maggio quando Brescia dovrà presentare una proposta modificata sulle basi delle contestazioni ricevute al Pirellone.

    Ma nel frattempo, quasi una settimana prima, il 25, il Consiglio di Stato cui si è rivolta la Regione contro la sentenza del Tar di Brescia, si pronuncerà sul ricorso. E di fatto non potrebbe decidere nulla visto che non è ancora stato trovato alcun accordo. Le ipotesi in campo sono diverse. La Regione potrebbe considerare corretta la nuova proposta bresciana, oppure presentarne una a sua volta e che andrebbe bene alla Loggia. Ma non è escluso che il Consiglio di Stato o il Tar, come estrema decisione, mandino un’ingiunzione di pagamento al Pirellone per corrispondere i corrispettivi alla metropolitana.

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