Anpi Brescia contro Emanuele Filiberto

Un tweet dell'1 maggio dell'erede dei Savoia contro i partigiani scatena la bagarre su Twitter. E il primo a segnalarlo è la sede lombarda.

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Anpi(red.) Domenica 1 maggio, festa dei lavoratori, è scoppiata una guerra sui social network tra Emanuele Filiberto di Savoia e i partigiani, con il coinvolgimento dell'Anpi di Brescia. "I parassiti partigiani con le loro 179 associazioni costano al contribuente 3 milioni di euro". E' il testo del tweet che compare sul suo profilo di microblogging pochi minuti prima delle 10. Ma poi rimuove il messaggio pubblicando "Qualcuno è entrato nel mio account e ha mandato articolo su partigiani volendo cavalcare la diatriba sulla mia visita a Noto. Mi dispiace!". Ma il danno, ormai, era stato fatto e la polemica si era accesa, con ripercussioni anche nelle ore successive. Tanto che tra i primi a segnalare quel messaggio c'è la sezione dei partigiani di Brescia.

Il tweet dell'Anpi

A quel punto l'erede della Casa Savoia cerca di difendersi, sempre attraverso il popolare social network, sottolineando che "mia nonna durante la guerra era accanto ai partigiani. Studiare non fa male". Una serie di messaggi che, invece di gettare acqua sul fuoco, alimentano la polemica, poi accresciuta da altri tweets di varie associazioni. Per esempio, mostrando alcune foto, qualcuno sottolinea che la bisnonna di Emanuele Filiberto fosse a braccetto con il dittatore nazista Hitler. Altri segnalano anche come le leggi razziali imposte in Italia fossero state firmate proprio dal Re di Savoia. Poi il messaggio finale di Filiberto nel primo pomeriggio. "Incredibile vedere la violenza di certe persone. Il voler rimanere bloccati su dei preconcetti storici senza voler ascoltare l'altro!". Ma la polemica è destinata ad andare avanti.

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