Piccioni morti, caso va in Parlamento

Inutile l'intervento dei vigili del fuoco di domenica 10. Rfi fa sapere che se ne occuperà in settimana. Bernini (M5s) presenterà interrogazione.

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Piccioni(red.) “Non serve che andiate voi, ci penseremo noi in settimana”. Suona pressapoco così il messaggio che la Rete Ferroviaria Italiana ha diffuso domenica 10 aprile a Desenzano del Garda, nel bresciano. Sul posto, di mattina, infatti, erano intervenuti i vigili del fuoco con la polizia locale, quella del commissariato e i carabinieri per cercare di mettere mano ai piccioni rimasti bloccati nelle reti di protezione al viadotto ferroviario. La segnalazione era arrivata la settimana precedente all’11 aprile dal consigliere comunale della Lega Nord Rino Polloni. Le griglie di protezione allestite su cinque delle sedici campate, sopra i percorsi pedonali e il parcheggio, erano state posizionate dieci anni prima per evitare che i calcinacci finissero a terra per il passaggio dei treni.
Ma la presunta scarsa manutenzione aveva portato alla creazione di buchi nei quali si sono inseriti piccioni e altri volatili. Ma sono poi rimasti bloccati e di molti di loro è rimasta solo la carcassa. Tanto che alcuni animali moribondi sono finiti persino nei cespugli sottostanti. La situazione ha portato le associazioni animaliste, a partire dalla Lega Antivivisezione, a denunciare Rfi alla procura di Brescia per maltrattamento e uccisione di animali. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Eital e il Partito protezione animali. Domenica 10 sul posto si è formato un vasto schieramento di forze dell’ordine, mentre il consigliere leghista Polloni ha raccolto alcune carcasse di uccelli finite a terra.
Il rappresentante sottolinea il fatto che non ci sia solo un problema di maltrattamento, ma anche di condizioni igieniche e sanitarie per uccelli morti a poca distanza da dove passano le persone. Le possibilità di intervento, però, sono state bloccate intorno alle 12,30. La rete ferroviaria ha sottolineato che da martedì 12 si muoverà personalmente. L’intervento potrebbe richiedere l’interruzione della circolazione dei treni, quella della corrente elettrica e la chiusura delle strade sottostanti tra via Bezzecca e via Mezzocolle. Il caso finirà anche in Parlamento per opera di un’interrogazione di Paolo Bernini (M5s).

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