Aci Brescia, socio ricorre al Tar

Un membro dell'assemblea ritiene che il direttivo sia scaduto dopo il mancato via libera al bilancio 2014 entro giugno 2015. E chiede commissario.

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acibrescia2(red.) E’ scoppiata una nuova polemica all’interno dell’Aci di Brescia. L’innesco è dovuto al ricorso presentato al Tar da uno dei soci contro il ministero del Turismo, vigilante sull’attività e l’Automobile Club della provincia. Il motivo riguarda la mancata approvazione del bilancio di esercizio del 2014 entro il 30 giugno del 2015. Il documento, in realtà, era stato approvato nel dicembre dello stesso anno, ma più di un socio si era opposto perché considerava l’atto oltre la scadenza prestabilita. In pratica, secondo il ricorrente, l’1 luglio del 2015 il consiglio direttivo dell’Aci Brescia, presieduto da Piergiorgio Vittorini, sarebbe dovuto decadere.
Dando quindi spazio al commissariamento dell’ente. Tanto che lo stesso socio, rivolto nelle ore precedenti a giovedì 25 febbraio al Tar di Brescia, aveva già inviato una diffida. Alla quale si è aggiunta quella dell’Aci Italia. Dall’altra parte, invece, Vittorini considera il via libera al bilancio avvenuto nel dicembre del 2015 come un atto lecito e regolare. Sottolineando che era stato lo stesso ministero a chiedere di convocare l’assemblea. A questo punto l’ente di via Ferrari torna al centro di una guerra di carte bollate.

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