Psi: “La cupola dei dirigenti della Loggia”

Una nota di Lorenzo Cinquepalmi stigmatizza il comportamento nei confronti di un'impiegata, "colpevole di aver fatto il proprio dovere".

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palazzo loggia per slide(red.) Il segretario del Partito Socialista Italiano di Brescia ha chiesto all’amministrazione comunale maggiore trasparenza sulla gestione dei dirigenti. In una nota stampa, il segretario Lorenzo Cinquepalmi ha bollato i responsabili dei diversi settori come una cupola, capace di decidere al di sopra dei regolamenti vigenti.
“A dispetto sia della buon senso che della legge, che impone la rotazione dei dirigenti dopo tre anni di permanenza in un incarico, a due anni dal cambio di maggioranza e dal ritorno del centro-sinistra al comune di Brescia (al quale anche i socialisti hanno contribuito), la maggioranza dei dirigenti comunali sono ancora allo stesso posto che occupavano con Paroli. A noi piace la trasparenza, e la prima regola della trasparenza è rispettare quei princìpi e quelle leggi che il legislatore ha voluto adottare, negli ultimi anni, contro l’opacità delle pubbliche amministrazioni. Se, invece, lasci per anni gli stessi dirigenti nello stesso posto, permetti il consolidarsi di una rete di connivenze e di convenienze che si traducono in una cupola di dirigenti, dei quali la direzione politica dell’Ente, quella scelta ed eletta dai cittadini, rimane prigioniera”.
Un caso emblematico, in questi giorni: “Una funzionaria del comune di Brescia scopre delle gravi irregolarità all’anagrafe, guarda caso riguardanti proprio i cittadini stranieri che acquistano la cittadinanza italiana. Denuncia le irregolarità. Riceve un premio? Almeno un grazie? No. Al contrario. Evidentemente quelle irregolarità non dispiacevano alla dirigenza sopra di lei, perchè dopo aver genericamente detto non c’era nulla di illecito, il comune la sospende per quattro mesi dallo stipendio dal prossimo 1 settembre, nonostante sui fatti indachi la Procura della Repubblica. Poteva farlo? Neanche per idea: l’Anac, Autorità Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, ha pubblicato il 28/05/2015 le sue linee guida sul trattamento dei pubblici dipendenti che denunciano gli illeciti che scoprono nelle pubbliche amministrazioni in cui lavorano. Sono linee guida che escludono la possibilità di aprire (figurarsi concludere) procedimenti disciplinari a carico di quei dipendenti finchè non sia dimostrata, con una condanna per calunnia almeno in primo grado, la falsità della denuncia e la malafede del denunciante”.
Ma, secondo Cinquepalmi, “la cupola dei dirigenti del Comune di Brescia aveva troppa fretta di tagliare la testa che aveva osato alzarsi: non hanno potuto licenziare la ribelle (difficile farlo in assenza di precedenti disciplinari), ma quattro mesi senza stipendio glieli hanno dati; e così, hanno il precedente, buono per la prossima volta. E adesso cosa racconteremo a chi ha dato il voto a questo sindaco che abbiamo contribuito a far eleggere: che nel nostro comune chi fa il suo dovere viene punito? Che la politica è definitivamente sconfitta e sottomessa dalla cupola dei dirigenti e dei funzionari comunali? Noi non ci stiamo ad apparire complici, foss’anche solo col silenzio, e ci impegniamo a raccontare tutto”.

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