“Ecco perchè snobbo Matteo Renzi”

In una nota stampa la consigliera comunale bresciana Francesca Parmigiani ha criticato la presenza del premier all'Assemblea Aib.

(red.) Francesca Parmigiani è una consigliera comunale di Brescia e siede tra i banchi della maggioranza, tra le fila di “Al Lavoro con Brescia”, schieramento che sostiene il sindaco Emilio Del Bono e che è espressione dell’assessore Alla Casa Marco Fenaroli nella giunta comunale.
In una lettera inviata ai media, la consigliera ha spiegato il perchè, lunedì prossimo, 3 novembre, non parteciperà all’assemblea degli industriali bresciani, che avranno tra i propri ospiti il presidente del consiglio Matteo Renzi. “Lunedì mattina il Presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà ospite della Palazzoli, in occasione dell’assemblea annuale di Aib. In qualità di consigliere comunale ho ricevuto nei giorni scorsi il badge nominativo per partecipare all’incontro, al quale, tuttavia, non andrò”.
“Per la seconda volta in pochi mesi”, si legge nel documento, “il Presidente del Consiglio sceglie di visitare un’azienda (dopo la Rbb Bonomi), in cui le relazioni industriali non godono di ottima salute e in cui la presenza dei metalmeccanici iscritti alla Fiom-Cgil non è gradita; come del resto accade nella Fiat di Marchionne – altro “interlocutore privilegiato” di Renzi – e, in città, all’OM-Iveco”.
Per Parmigiani, “in un contesto drammatico di crisi economica e sociale quale quello che il nostro Paese sta attraversando, dispiace che chi ha responsabilità di Governo tenda a contrapporre libertà d’impresa e diritti del lavoro, dipingendo – in maniera distorta e intellettualmente non onesta – la prima sempre come portatrice di innovazione e cambiamento, gli altri come “totem” e vetusti retaggi ideologici che frenano quest’ultimo. Così si rischia di apparire colpevolmente smemorati, perché accanto ad alcuni imprenditori illuminati e lungimiranti – mi viene in mente Adriano Olivetti e la sua idea di “impresa responsabile” cui bisognerebbe tornare – esiste purtroppo anche un mondo industriale che in questi anni ha progressivamente distratto risorse da produzione, innovazione e ricerca per indirizzarle verso un capitalismo finanziario che molti danni ha causato”.
“Così si ignora – dolosamente – il modello che la Costituzione delinea, volto a coniugare lavoro e iniziativa economica privata, riconoscendo centralità al primo – su cui è appunto fondata la Repubblica – e subordinando la seconda al criterio dell’utilità sociale e ai limiti del rispetto della sicurezza, della libertà e della dignità umana. Nei giorni scorsi il segretario della Fiom di Brescia Francesco Bertoli ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, chiedendo che anche la voce dei lavoratori – giustamente critica sul Jobs Act – fosse ascoltata. Alcune ore ci separano dall’arrivo di Renzi, il quale, avendo ancora tempo per accogliere la richiesta e non dovendo neppure faticare nella ricerca di un gettone per fare una semplice telefonata, mi auguro risponda positivamente”.
“Per parte mia”, conclude la consigliera, “tra impresa e lavoro, finché quest’ultimo rimarrà chiuso fuori dai cancelli, saprò da che parte stare”.

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