Cgil: “La guida sul Pcb? Non chiarisce nulla”

Il sindacato critica l'opuscolo realizzato dall'Asl di Brescia che non avrebbe dato risposte ai dubbi di chi vive o lavora nella zona del sito Caffaro.

(red.) «Se l’intento dell’ASL con la pubblicazione della Guida era di aggiornare l’informazione al cittadino sul caso Caffaro al fine di orientare i comportamenti in rapporto ai rischi per la salute presenti nelle aree interessate all’inquinamento, ancora una volta ha mancato l’obiettivo».
A dirlo, Oriella Savoldi, della segreteria di Camera del Lavoro di Brescia, e Antonella Albanese, dell’ufficio Ambiente Camera del Lavoro Brescia, secondo cui l’Asl si dilunga nella descrizione del proprio operato nel tentativo di accreditare un rinnovato impegno, limitandosi al Pcb, “cancerogeno certo” come riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, di cui tratta in modo riduttivo gli aspetti dannosi e problematici, senza considerare la presenza di altri inquinanti pericolosi.
«Curioso e inquietante è il fatto che l’evidenza scientifica maturata negli anni di distanza dalla prima Guida del 2003 sulla pericolosità degli inquinanti riscontrati nelle aree interessate dall’inquinamento ex-Caffaro, non trova alcuna traccia evidente nella Guida in diffusione. La Cgil già dal mese di giugno 2013 aveva avanzato una richiesta d’incontro per sollecitare un aggiornamento delle indicazioni e chiarimenti per orientare i comportamenti nelle aree inquinate. La richiesta scaturiva dalle sollecitazioni ricevute da insegnanti, operatori del verde, dell’igiene pubblica e da cittadini a vario titolo di saperne di più sulle precauzioni e sulle misure preventive da adottare per proteggere la loro salute».
Una richiesta rimasta senza risposta. Per la Cgil, la guida in distribuzione, anziché smorzare la diffidenza diffusa nella popolazione verso il comportamento dell’Asl di Brescia, non fa che acuirla, evidenziandone limiti e responsabilità.
«La CGIL resta convinta dell’insufficienza di una informazione limitata e generica, quand’anche on-line, senza alcun servizio offerto alla cittadinanza e alcuna apertura al confronto con le parti sociali. Non rimediano la situazione i comunicati stampa emessi dal Comune, informativi su quanto emerso in di incontri tecnici per il sin Caffaro, che non assumono mai la forma della Conferenza di servizi aperta ai portatori di interesse (OO. SS, Associazioni Ambientaliste). Le convenzioni definite con SOGESID, ARPA, ASL e ISS impegnato ad una rinnovata collaborazione in chiaro fra gli enti, in relazione al previsto Comitato di indirizzo e controllo per la gestione dell’Accordo di Programma 2009, il cui esito di volta in volta non potrà essere affidato a comunicati, ma diventare oggetto di valutazione sostanziale e partecipata».

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