“Licenziamento Mazzata, odore di ritorsione”

Anche Legambiente interviene sul caso che coinvolge la Fondazione Cogeme. Balotta: "Messo alla porta perché impegnato ad opporsi ad autostrade inutili?".

(red.) Il licenziamento di Simone Mazzata da Cogeme?  L’ennesimo tentativo di chiudere la bocca agli ambientalisti, in un momento in Regione Lombardia si appresta a concludere alcune autostrade del cuore della Pianura Padana.
Ne è convinto Dario Balotta, di Legambiente Lombardia, intervenuto sul licenziamento di Mazzata dalla fondazione di Cogeme,  la cui holding di riferimento opera nel territorio di diverse province lombarde, tra Pavia, Lodi, Cremona e Brescia. «Simone Mazzata», ha ricordato Balotta, «portavoce del gruppo “Gli Amici di Nonna Quercia”, che da anni si batte per la tutela del territorio tra Cremona e Piacenza minacciato dalla costruzione del Terzo, inutile, Ponte sul Po voluto dalla società Centropadane, è assunto da 20 anni  e da 10 è segretario della Fondazione Cogeme, e per impegno personale ha portato avanti alcune battaglie importanti a livello regionale.
Sul territorio si è adoperato in questi anni per favorire una presa di coscienza sui temi della sostenibilità da parte degli enti locali, costruendo e animando progetti di sostenibilità nella governance territoriale».
Con il cambio alla guida di COGEME e l’insediamento della nuova maggioranza capeggiata dal senatore leghista Raffaele Volpi (nuovo Presidente della Fondazione Cogeme) Mazzata è stato prima demansionato e, dopo aver svolto “un’azione civile contro la discriminazione” nei confronti di Cogeme e della stessa Fondazione, è stato licenziato.
«Volpi ben conosce Mazzata», ha sottolineato Balotta, «per essere stato, per un anno, commissario della Lega a Cremona e tra i massimi sostenitori del terzo ponte sul Po. In questa veste aveva conosciuto gli ‘amici di Nonna Quercia’ (l’albero secolare divenuto simbolo della battaglia contro l’opera inutile) e il loro portavoce Simone Mazzata. Per questo il licenziamento ha il sapore di una ritorsione».
Secondo Balotta, c’è bisogno che Cogeme e la sua Fondazione recuperino quella sensibilità e quell’attivismo civico e costruttivo verso i problemi dell’ambiente e del
territorio, che sono stati il suo aspetto più caratterizzante in questi anni, risultando premianti anche sotto il profilo dell’affidabilità dell’impresa verso gli Enti Locali presso cui Cogeme opera.

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.