“Noi in silenzio? Non siamo in una dittatura”

Mattia Margaroli replica al sindaco Del Bono che aveva inviato i capigruppo di Pdl e Lega a prendersi un anno sabbatico.

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(red.) «Profondo rammarico per le infelici dichiarazioni rilasciate dal signor sindaco durante la festa del PD di Valverde».
Il capogruppo Pdl Mattia Margaroli risponde all’invito fatto dal sindaco di Brescia Emilio Del Bono, che avrebbe invitato i capogruppo di PDL e Lega Nord a prendersi un anno sabbatico di silenzio. «Vorrei ricordare al sindaco che solo nei regimi dittatoriali», ha replicato Margaroli, «la maggioranza invita le opposizioni al silenzio. Ritengo inoltre che affermazioni di questo tipo facciano male non solo alle persone che le ricevono direttamente, bensì all’intera città (comprese le migliaia di persone che la pensano diversamente dall’amministrazione Comunale).  Ho criticato fortemente i primi provvedimenti di questa Amministrazione, mai spinto da motivazioni ideologiche a prescindere, ma perché, a mio avviso, rappresentano l’inizio della fine».
Margaroli ricorda di aver più volte teso la mano al sindaco affinché coinvolgesse le minoranze nelle scelte «ma, purtroppo, non è mai arrivata nemmeno una telefonata. Continuiamo a verificare lo stesso gioco politico, ormai obsoleto, dello “scarica barile” all’amministrazione precedente. Basta! Ora è il sindaco Del Bono che ha il compito di guidare la città e non può sottrarsi dalle sue responsabilità. Scorro con grande rammarico i primi provvedimenti di questa Amministrazione: aumento dell’IRPEF dello 0,8%; IMU sulla prima casa; previsione di vendita immobiliare per 40 milioni di euro in un periodo economicamente sfavorevole; volontà di cessione di OMB con conseguente rischio per i 103 posti di lavoro; modifica dell’ordinanza Sito Nazionale Caffaro con conseguente “pubblicità ingannevole” a inviata mezzo posta a casa dei cittadini residenti all’interno del Sito.  Questi sono i fatti. Le opposizioni sono stanche di ricevere insulti gratuiti solo e soltanto perché non si riconoscono in questa linea politica».

 

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