Sebino, Legambiente: “Regione inaffidabile”

L'assessore Terzi aveva detto che la chiazza rossa era un fenomeno estemporaneo. "I dati Arpa rivelano la presenza di molti inquinanti. Serve subito un piano".

(red.) “La Regione è inaffidabile”.
Dura la critica di Legambiente sulla nuova diagnosi arrivata circa la chiazza rossa del Sebino. A differenza di quanto dichiarato dall’assessore regionale all’ambiente Claudia Terzi, secondo cui la macchia sarebbe stata solo un fenomeno “estemporaneo“, le analisi di Arpa hanno riscontrato concentrazioni elevate di metalli, molti dei quali tossici. “Quale rapporto dell’Arpa ha letto l’assesssore,
se nel suo comunicato ha escluso l’inquinamento e la presenza di sostanze
nocive per la salute? Così facendo la Regione è inaffidabile.
Nel comunicato tranquillizzante della Regione, nel quale venivano escluse fonti di inquinamento produttive o di scarichi fognari, la Terzi ha omesso di dire che nell’acqua c’erano concentrazioni elevatissime di metalli, da quelli meno dannosi per la salute, come il ferro e il boro, a quelli tossici e pertanto dannosi per la salute dell’uomo, come il mercurio, l’arsenico, il piombo, il cromo e il nichel. Chiaro che la presenza di questi metalli è il “regalo” di quaranta anni di attività non controllate delle acciaierie in Valle Camonica, le cui conseguenze si manifestano solo ora”.
Legambiente ribadisce l’urgenza di misure drastiche per il risamento e bonifica del lago di Brescia, in termini di politiche regionali e locali,dalla riduzione/limitazione di potenza dei motori (oltre seimila presenti sul lago) alla realizzazione del sistema fognario in valle Camonica, di sistemazione e manutenzione dei depuratori e della rete di collettamento delle acque sul Sebino.
“Riteniamo inoltre che in questo contesto sia assolutamente necessaria la
presenza delle forze di polizia sul lago d’Iseo, unico grande lago italiano senza un efficace controllo”.

 

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