Grande, amico a “pagamento” dei disabili

Teatro delle Misticanze di Brescia lavora da anni con i disabili. Chiesti 1.500 euro per una registrazione nel Massimo cittadino "in barba a Disabled Theater".

(red.) Avrebbero voluto filmare un pezzo del loro spettacolo nel foyer del Teatro Grande di Brescia, ma è stato chiesto di pagare 1.500 euro.
Una somma eccessiva per il Teatro delle Misticanze, realtà che riunisce decine di persone anche con problemi fisici o di altro tipo, a cui deve essere risultato un po’ ipocrita, poi, leggere  che proprio il massimo teatro cittadino ospiterà, in anteprima nazionale, il Disabled Theater.  “Il tema del disagio è un incubo da esorcizzare o è una cartina al tornasole della civiltà concreta di una comunità?”, è l’interrogativo che si legge sulla pagina di Facebook dell’associazione. “Tra poco sarà celebrato il rito liberatorio delle lacrime nel foyer e dei complimenti a chi si assume il coraggio di mostrare in canottiera dei disabili, e noi abbiamo un problema: cooperativa che crea da dieci anni spettacoli con un gruppo misto di persone (sì, persone), alcune delle quali convivono con problemi fisici o di altro genere, abbiamo chiesto di poter filmare una scena per il nostro spettacolo nel foyer del Grande.
Due ore nel foyer del Grande a porte chiuse: 1500 impossibili euro da pagare. I disabili che vivono in questa comunità bresciana contribuiscono a pagare il rito buonista e astratto dell’integrazione dei disabili celebrato a pagamento su un palcoscenico. La ritualità auto celebrativa del teatro sostituisce il reale interesse per la persona. Noi in questi anni abbiamo imparato e praticato il contrario: la persona vera vive un’esperienza autentica che diventa teatro. Perché far entrare dall’ingresso degli artisti qualcuno pagato, e lasciare il suo speculare fratello fuori dalla porta principale? Qualcuno ci sa rispondere?”.

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