Bragaglio: “Saglia è il sostituto di Paroli?”

Il consigliere del Pd bresciano polemizza con l'onorevole del Pdl. "Difende un partito che lo stava perfino defenestrando dalla quota utile della lista elettorale".

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(red.) L’onorevole Saglia? Ormai è il sostituto del sindaco Adriano Paroli e della presidente del consiglio Simona Bordonali.
Così, il consigliere Pd Claudio Bragaglio polemizza con il deputato del Pdl e con il consigliere Mariachiara Fornasari (sempre Pdl), che hanno risposto ad alcune domande poste da Bragaglio al sindaco Adriano Paroli e alla presidente del consiglio Simona Bordonali. “La mia lettera, in verità, era indirizzata a loro, in quanto i rilievi più significativi erano (anche se non solo) di ordine istituzionale. Ma da loro registro finora l’imbarazzo del silenzio”.
Per Bragaglio, il silenzio dei due interrogati e la risposta, in loro vece, arrivata da Saglia, è il simbolo della deriva del Pdl. “Il Gruppo consiliare del Pdl ha registrato a vario titolo ben sei defezioni (non considero la settima: la collega Ferrari dedita alla Civica, ma in quanto devota a Paroli). Tali defezioni dal Pdl hanno riguardato il capogruppo Farina e il vicecapogruppo Ghezzi, che sono andati in un diverso partito e sostengono un’altra lista elettorale. Come ad altri già fuoriusciti (i tre di Ali, nelle loro varie metamorfosi kafkiane) s’è aggiunto Piovanelli con la lista Monti. Insomma un guazzabuglio. Capisco che mancando anche del capogruppo che possa parlare per il Pdl, Saglia si ritenga sostituto pure di quello.  Ma il problema da me posto è sia istituzionale che politico, su cui Bordonali e Paroli, quand’anche volessero non possono dare in aula la parola a Saglia”.
L’attesa, dunque, è tutta per venerdì 15 gennaio, giorno di Consiglio Comunale, quando la Presidente non potrà evitare una comunicazione sulla parte istituzionale. “E mi pare pure necessario un chiarimento anche di ordine politico (con relativo dibattito) in Consiglio. Infatti per le divisioni prodotte in maggioranza sempre più spesso si cerca di aggirare il Consiglio per evitare di rendere esplicite le rotture del centro destra. Ultima e di enorme importanza, su cui vi è frattura verticale con la Lega, è la vicenda degli ex Magazzini. Con il tentativo in atto, denunciato dal Pd, anche con il ricorso presso l’Avvocatura Civica, di esautorare il Consiglio con un pronunciamento illegittimo e grave della sola Giunta”.
Bragaglio non manca di ricordare, poi, le ultime vicende elettorali, legate al collocamento nella lista Pdl di Saglia in una posizione poco felice. “Saglia pensa di ritorcere la polemica ricordando la mia sospensione di tre anni fa dal Gruppo. Mi permetta un apprezzamento, vedendo che la zappa cade dolorosamente sui suoi piedi. Tale sospensione risale alla ben nota vicenda di A2A, dalla quale – per quanto incoraggiato in Consiglio anche da Paroli – non ho mai fatto discendere una mia uscita dal Gruppo. Quindi – a differenza del Pdl – la mia collocazione non ha alcun rilievo di natura regolamentare per il Consiglio. Men che meno sono uscito dal partito – sempre a differenza dei sei consiglieri del Pdl – e dai suoi organismi dirigenti. Insomma, capisco persino umanamente Saglia e questo suo arrampicarsi sugli specchi. Visto che difende un Pdl che giorni fa lo stava persino defenestrando dalla quota utile della lista elettorale”.

 

 

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