Sebino, respinte le firme per la motovedetta

Dovevano essere consegnate al Consorzio per i laghi d'Iseo, Endine e Moro. Legambiente: "Rischio per la sicurezza e l'inquinamento".

(red.) Grande sorpresa a Sarnico dove una decina di volontari di Legambiente si sono dati appuntamento, per la mattina di venerdì 12 ottobre, davanti alla sede del Consorzio per la gestione dei laghi d’Iseo Endine e Moro.
Missione, consegnare 1.155 firme raccolte in una settimana la scorsa estate per il ripristino della Motovedetta dei carabinieri. Il presidente del Consorzio ha però respinto il pacco colmo di firme e ha smentito le voci che dicevano che il problema si era risolto con la disponibilità del Consorzio stesso a sostenere le spese di gestione annue della motovedetta di circa 14 mila euro.
Il Consorzio è il concessionario del demanio statale del Sebino e i suoi azionisti sono i 16 comuni (G16) del lago d’Iseo. “L’inutilità di questo ente pubblico”, si legg in una notta diffusa da Legambiente Sebino, “è venuto a galla quando ai volontari di Legambiente è stato detto di aver sbagliato indirizzo”. “Le competenze son talmente frammentate da far rabbrividire”, ha  commentato il presidente Dario Balotta, “busseremo alla porta della Regione Lombardia e se sarà il caso andremo al Ministero dell’Interno a Roma, fatto sta il quarto lago italiano non può restare ancora per il terzo anno consecutivo senza il controllo dei carabinieri.
Con tutti i soldi che si buttano letteralmente via, possibile che gli enti pubblici non trovino la strada per riempire di benzina il serbatoio della Motovedetta dei Carabinieri?”. Non è solo una questione di sicurezza, ma anche un problema ambientale.  “Senza controlli il lago bresciano diventa un luogo dove scaricare di tutto, aumentando l’inquinamento. Il ritorno della motovedetta assicura più ordine e legalità e un lago più attraente è proprio ciò che serve per rilanciare il turismo”.

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