Caccia: bracconaggio e pochi controlli

La denuncia arriva dal coordinamento delle Associazioni Ambientaliste e Animaliste di Brescia. La stagione venatoria è iniziata all'insegna degli sparatutto.

(red.) Bracconaggio, caccia sparatutto e carenza di controlli.
Secondo il coordinamento delle Associazioni Ambientaliste ed Animaliste di Brescia, sono questi i tre elementi che spiccano nei primi giorni della nuova stagione venatoria. “Una stagione iniziata”, si legge in una nota, “fortunatamente all’insegna di un guizzo di decenza di una parte della classe politica che in Regione ha deciso di non avvallare nuovamente la vergogna della caccia in deroga“.
Tuttavia, i problemi restano. Secondo il coordinamento, “l’uccellagione clandestina, seppur ridotta, sembra non dover morire mai e anzi si è presentata con ampio anticipo con centinaia trappole e reti diffuse sul territorio già dalla prima quindicina di settembre”.
C’è poi l’abbattimento indiscriminato di specie protette e l’impossibilita’ di rintracciare il principale organo di vigilanza rappresentato dalla Polizia Provinciale. “Tutti questi elementi sono testimoniati direttamente sul campo dai volontari delle associazioni ambientaliste ed animaliste che al contrario stanno tentando di arginare l’ennesimo saccheggio, senza incontrare neppure una pattuglia nello svolgimento dell’attività totalmente gratuita. A quali attività sono stati destinati gli agenti del nucleo ittico-venatorio? C’è un problema di carenza di bilancio oppure si è deciso di assegnarli ad altri incarichi per non innervosire le doppiette più oltranziste?”.
Il mancato controllo del territorio da parte degli organi preposti, poi, si starebbe verificando proprio nel momento in cui sarebbe più necessaria una stretta vigilanza: il passo migratorio sta raggiungendo il picco e dalla montagna alla periferie della città c’è chi spara ininterrottamente dall’alba al tramonto.

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