Imu, “Paroli non racconta la verità ai bresciani”

Secondo l'opposizione in Loggia il sindaco di Brescia è costretto ad alzare la seconda rata dell'imposta poichè ha fatto degli errori. "Monti centra come i cavoli a merenda".

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(v.p.) Paroli non sta raccontando la verità ai bresciani sull’aumento dell’Imu previsto per settembre. Lo ha sostenuto il capogruppo in Loggia del Pd di Brescia, Emilio Del Bono. “Il sindaco di Brescia ha detto che l’aumento dell’Imu è stata una sofferta decisione succesiva alla spending rewiev del Governo Monti, ma queste sono considerazioni false. Il governo taglierà tra i 2,5 e i 3 milioni di euro. Il sindaco, invece, otterrà un gettito di 27 milioni di euro portando l’aliquota all’1,05%. Non ci venga a raccontare la storia di Monti e dica ai cittadini la verità”.
Secondo l’opposizione la necessità di fare cassa è la conseguenza di alcune scelte errate nella composizione del bilancio: “L’unico motivo per cui viene raddoppiato il gettito è perché si sfora il patto di stabilità. Il sindaco infatti non è riuscito a fare le alienazioni messe nel bilancio di previsione, come l’immobile della casa di cura Arvedi (7,5 mln di euro), mentre l’asta per le quote di Centro Padane (12 milioni di previsione), è andata deserta. Ci sono poi difficoltà di 3 milioni anche nel sociale. Come vedete il governo centra come i cavoli a merenda”.
Secondo il Pd, dunque, la situazione per il comune è molto grave, “e Paroli ha fatto l’unica cosa che sembra gli riesca bene, ovvero mettere le mani nelle tasche dei suoi cittadini. Aveva ereditato la città più capitalizzata d’Italia e la meno indebitata, e l’ha fatta diventare una delle città più tassate d’Italia. Ora vogliamo che la maggioranza dica la verità, e che ammetta che ha fatto degli errori e ora deve intervenire d’urgenza per tappare i buchi”.
Ma Del Bono non ha risparmiato al sindaco nemmeno uno stoccata sul confronto con il sindaco Piero Padula: “Paroli dice di rifarsi a Padula, ma forse dovrebbe riflettere con più attenzione. Padula lasciò il parlamento per fare il sindaco di Brescia, Paroli invece è stato attaccato alla seggiola fino a quando ha potuto. Paroli è l’uomo della Pensilina, dell’abbattimento della Torre Tintoretto e del parcheggio sotto al Castello, Padula fu il sindaco della metropolitana, del Palagiustizia e del termoutilizzatore”.
Ma secondo l’ex-deputato della Margherita il sindaco ha raccontato altre “bufale” ai suoi concittadini: “Parla di Pgt con zero consumo di suolo, quando brucia 2 milioni di superficie agricola e pianifica la realizzazione di quattro centri commerciali. Sull’abbattimento della Tintoretto, poi, verranno spesi 40 milioni per radere al suolo 195 appartamenti e ne saranno realizzati 220, al di là dei numeri detti in conferenza che sono molto maggiori ma non riportati in alcun documento. Dopo lo spot politico resteranno comunque i disagi e i problemi che ci sono oggi, anche perchè resteranno in piedi quattro torri su cinque“.
Anche sul posteggio sotto il Castello c’è qualcosa da dire per la minoranza: “Invece che fare i parcheggi scambiatori per il metrobus si fa il parcheggio sotto il Castello e di fatto si crea un concorrente della metropolitana. E smettiamola con questa storia che il parcheggio si paga da solo perchè non è così, solo Scajola si è trovato una casa che non sapeva chi l’avesse pagata”. C’è poi la nuova sede, “Che Paroli valuta 80 milioni, dimenticandosi tra l’altro delle spese di trasloco, 4 milioni, e che chi dovrebbe realizzarla l’ha valutata intorno ai 49 milioni”.

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