“La movida? Sotto le finestre dei politici”

Alcuni residenti del Carmine si lamentano del troppo rumore, ma per ora le istituzioni non hanno preso provvedimenti. BresciaIn pronta a dar battaglia.

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(red.) “Siamo stati finora al di fuori della spiacevole diatriba tra sostenitori delle movida e le altre posizioni consapevoli che la nostra presa di posizione sarebbe stata dirompente, certi che l’intelligenza delle persone coinvolte prevalesse, ma ci sbagliavamo”. BresciaIn prende posizione e scende in campo a favore dei residenti (non tutti, ovviamente) che negli ultimi temi si stanno lamentando del troppo rumore e dei tanti disagi causati dagli avventori dei locali del Carmine.
“La situazione si è aggravata”, dice BresciaIn, “Pensiamo che a questo punto non possiamo più restarne fuori essendo nati come associazione in quelle vie e vicoli invivibili nelle ore notturne ed avendo soci e sostenitori che da mesi non riposano più tranquillamente. Il buon senso deve prevalere fra tutti, amministrazione comunale ed autorità comprese, troppi gli occhi arbitrariamente chiusi in questi ultimi mesi con notevoli responsabilità politiche, civili e penali: le penose prove di dialogo di questi ultimi giorni sono l’esempio e la conferma di quello che affermiamo”.
Secondo l’associazione la questione ha una sola chiave di lettura: “Per quanto riguarda il diritto al riposo nelle ore notturne (dopo le ore 22 cominciano le prescrizioni di legge) c’è poco da dire: le autorità devono garantire ai cittadini il poter vivere tranquillamente nelle proprie case”.
E l’idea è quella di restituire pan per focaccia: “Nelle prossime settimane potremmo persino pensare di far provare il fastidio quotidiano notturno ai politici ed autorità cittadine organizzando notti a tema sotto le loro abitazioni. I blocchi stradali che impediscono la libera circolazione nelle vie interessate sono un’altra evidente violazione delle leggi vigenti. L’utilizzo improprio di vie e vicoli come bagni a cielo aperto, oltre ad essere spiacevoli ‘incidenti’ maleodoranti interessa gli aspetti igienico sanitari e, ricordiamo, è dovere delle forze dell’ordine e delle autorità sanitarie (sindaco in testa) garantire la salute pubblica sanzionando anche il singolo ‘reato’. Il considerevole aumento di vendita di sostanze stupefacenti è un altro aspetto interessante che accompagna questa questione”.
Per ora BresciaIn punta l’attenzione sulla “responsabilità di autorità cittadine e organi di sicurezza”, ma non esclude che in “una probabile class action” venga tirata in ballo anche la responsabilità di alcuni locali.

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