Riforma lavoro, scintille fra Beccalossi e Romele

(red.) “In commissione Agricoltura non abbiamo partecipato al voto sulla riforma del lavoro perché non ne condividiamo principi né spirito”. La prima a parlare del caso scoppiato all’interno del Pdl bresciano è Viviana Beccalossi, capogruppo in commissione Agricoltura alla Camera.
“E’ impensabile votare una riforma”, ha detto Beccalossi, “che non cambia nulla per il mondo dell’agricoltura e penalizza le piccole e medie imprese tanto da essere bocciata da Confindustria. Se aggiungiamo che lo stesso governo tecnico, dal quale ci aspettavamo un testo perfettibile ma avanzato, dice che la riforma va modificata ma ci chiede comunque di votarla così, risulta facile capire la nostra scelta”.
Ed ecco la stoccata al collega di partito Giuseppe Romele: “Se qualcuno pensa che abbandonando l’aula sia venuto meno il senso di responsabilità si sbaglia di grosso perché è proprio per senso di responsabilità che abbiamo scelto di uscire. Una scelta forte ma condivisa da tutto il gruppo Pdl, tranne che dall’onorevole Romele. Mi spiace per questa sua decisione che non ha tenuto conto della sensibilità e delle motivazioni espresse da tutti gli altri colleghi del Pdl in Commissione Agricoltura”.
La replica di Romele non si è fatta attendere: “Contrariamente a quanto dichiarato dall’onorevole Viviana Beccalossi  ribadisco che la decisione di partecipare al voto della riforma del lavoro in Commssione Agricoltura  è in linea con il Presidente della Commissione Agricoltura – Camera dei Deputati Paolo Russo ed altri colleghi  parlamentari Pdl, allineati alle decisioni del Presidente Berlusconi che ha sempre sostenuto il Governo Monti, contrariamente a Viviana Beccalossi che a più riprese ha votato contro il Governo Monti”. Romele ha precisato inoltre che “da sempre, in Commissione Agricoltura, ho ribadito la necessità di valorizzare le piccole e medie aziende del mondo agricolo”.