Ora Giovanardi chiede i danni a Brixia Sviluppo

Dopo la sentenza della Corte di Cassazione, ora il fondatore di "I soldi di tutti" farà partire una richiesta di risarcimento al presidente Franceschi e alla società ormai sciolta.

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(p.f.) Non si ferma la battaglia dell’associazione “I soldi di tutti”  capitanata da Cesare Giovanardi contro le ‘malefatte’ (“ma ormai le possiamo chiamare truffe” ha precisato lo stesso Giovanardi) di Brixia Sviluppo. L’8 giugno scorso la notizia che la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del presidente di Brixia Sviluppo Riccardo Franceschi contro lo stesso Giovanardi.
“Ora chiederò i danni, un milione di euro,  a Riccardo Franceschi e  Brixia Sviluppo, sia livello individuale che di società. E poi chiederemo al Comune, che in questa vicenda è parte lesa, di recuperare i 6 milioni di euro, soldi pubblici spesi indebitamente dalla ormai defunta società”. L’accusa è che Brixia Sviluppo abbia pagato a prezzi superiori rispetto a quelli di mercato l’immobile ex-Oviesse (5.169.000 euro in più), l’immobile per la sede dei vigili di via San Faustino (421.326 euro in più) e la sede della Circoscrizione Est (953.000 euro in più). A questi sono da aggiungere 40mila euro che Brixia Sviluppo ha speso per le cause contro il cittadino Giovanardi. La vicenda giudiziaria si trascina dal 2010.
A giugno del 2011, il dispositivo della sentenza favorevole a Giovanardi sia per l’uso del termine ‘malefatte immobiliari’ sia per le valutazioni sugli acquisti degli immobili di Brixia Sviluppo Spa Franceschi ricorre subito in Cassazione per ottenere la revisione della sentenza, ritenuta troppo favorevole alla controparte. Nel settembre 2011, Giovanardi viene ascoltato 4 ore dalla Procura di Brescia in merito al suo esposto sull’ex Oviesse e la senatrice Baio, con altri senatori, presenta un’interrogazione ai ministri Roberto Maroni e Giulio Tremonti. Dicembre 2011: Brixia Sviluppo è sciolta e viene assorbita dalla nuova Brescia Infrastrutture.
Si arriva così a marzo 2012, con la richiesta di 14 consiglieri comunali delle minoranze che presentano un nuovo esposto alla Corte dei Conti Regionale, con l’assistenza dell’avvocato Lorenzo Cinquepalmi, su tutti gli acquisti immobiliari di Brixia Sviluppo Spa. Questa la rapida cronistoria della querelle giudiziaria. “La sentenza della Cassazione è da leggere come una conferma delle nostre ragioni”. Per una pagina che si chiude, tante altre restano aperte. Ci sono ancora, infatti, due ricorsi depositati presso la Corte dei Conti (uno di Giovanardi, depositato 1 anno fa, l’altro dei 14 consiglieri delle minoranze) e uno alla Procura. “Però non arrivano risposte, nonostante le mie continue sollecitazioni. Anche la Procura di Brescia, dopo quella di Roma, sembra avvolta dalla nebbia”.
Ora la lotta continua. In primis, sarà esercitata pressione democratica su Corte dei Conti e Procura, perché si arrivi ad una conclusione. Secondo, si chiederà al Comune  di recuperare quei 6 milioni. “Sembra che però il Comune abbia scelto la strategia dell’oblio, non ne parla più. Se non agirà per recuperare quei soldi, sarà da considerare compiacente con Brixia Sviluppo”.

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