Lega Nord in comizio all’Inps per gli esodati

"Daremo battaglia al Governo che ha creato questa grave situazione lasciando migliaia di famiglie senza reddito per alcuni anni", ha annunciato Rolfi.

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(d.s.) “L’ennesima ingiustizia sociale e territoriale che va ad aggiungersi alle altre scelte a “senso unico” già prese dal Governo guidato da Mario Monti in altri settori”. Non ci sono mezze misure per i rappresentanti bresciani del Carroccio nel definire la questione esodati, sempre più guerra di numeri tra il ministro Fornero e l’Inps, ma soprattutto una situazione allarmante per migliaia di famiglie che rischiano di trovarsi improvvisamente senza entrate per qualche anno.
La Lega Nord, grazie ad un’iniziativa della segreteria provinciale bresciana, ha voluto organizzare un presidio  davanti alla sede dell’Inps. “Le scelte della Fornero sugli esodati sono state fatte senza la minima preoccupazione per il destino di un numero cospicuo di lavoratori che rischia di restare senza alcun mezzo di sussistenza dopo aver fatto degli accordi che lo Stato, ora, non vuole più rispettare” ha spiegato il segretario provinciale del Carroccio Fabio Rolfi. Con lui, oltre che numerosi militanti, anche parecchie figure politiche, tra le quali Davide Caparini e Raffaele Volpi, oltre che l’assessore provinciale Aristide Peli.
“Siamo qui per avvisare il Governo che il nostro movimento scatenerà una battaglia territoriale e politica molto forte perché non lasceremo sole quelle famiglie che rischiano di trovarsi sul lastrico per un periodo veramente lungo” ha concluso Rolfi, prima di sottolineare come queste misure vengano fatte pagare ancora una volta al Nord Italia, “la parte del nostro Paese sicuramente più regolare per quanto concerne i versamenti contributivi”.
I numeri presentati dall’Inps dicono che, a livello nazionale, i lavoratori che rischiano di trovarsi in questa difficile situazione sono circa 390.200, molti meno secondo il governo, circa 65.000. A livello locale la situazione dovrebbe riguardare circa 650 famiglie. “Voglio ricordare che questi lavoratori hanno un’età superiore ai 50 anni e, quindi, diviene veramente difficile cercare di ricollocarli” è stata l’osservazione dell’assessore Peli. Sugli esodati e sul sistema pensionistico in generale, il Carroccio ha deciso di dare battaglia a tutti i livelli. “Si tratta dell’ennesima conferma dell’incapacità di un Governo rappresentante della “nullocrazia” che rischia di innescare una bomba sociale e di far perdere ulteriormente credibilità ad uno Stato che non mantiene i patti con i suoi cittadini” ha fatto eco Volpi, additando come “lontani” dalla realtà Monti ed i suoi che “sicuramente non è gente che si è spezzata la schiena sui ponteggi”.
Le conclusioni sono state lasciate a Caparini, che ha voluto ribadire come la crisi italiana sia “diversa da quella degli altri Paesi europei perché è dovuta ad uno Stato che consuma troppe ricchezze ed ha finito per impoverire il tessuto produttivo del Nord”. “Non si è tagliato sulla spesa corrente che è quella che viene a costare più cara ai cittadini” ha avvisato Caparini, ricordando come alcune proposte della Lega, ad esempio il federalismo demaniale, oggi vengano rispolverate “perché giuste”.

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