Chiari, ricorso contro le “nozze clandestine”

Il sindaco (leghista) Mazzatorta contro la sentenza del Tribunale di Brescia che ha condannato il Comune per un’ordinanza che vieta il matrimonio a chi è irregolare.

(red.) Non ci sta a vedere chiusa la partita e quindi ha deciso di ricorrere in Appello il sindaco di Chiari (Brescia) Sandro Mazzatorta  sulla vicenda dei matrimoni con clandestini.
Dopo che, recentemente, a anche a Brescia è scoppiato un caso analogo, protagonista un fotografo bresciano e la sua promessa sposa moldava, non in regola con il permesso di soggiorno, cui, in prima istanza, è stato impedito di fissare la data delle nozze, il senatore leghista è tornato a difendere la bontà dell’ordinanza comunale emessa lo scorso settembre con cui  chi desidera sposarsi nella cittadina bresciana deve presentare “il permesso di soggiorno o la carta di soggiorno in corso di validità”.
Il Tribunale di Brescia, una ventina di giorni, ha accolto fa il ricorso presentato della fondazione “Guido Piccini” e dell’Asgi (con il sostegno della Cgil di Brescia) contro l’ordinanza stessa. Ma il primo citatdino è deciso a dare battaglia a e ha annunciato il ricorso contro la sentenza del Tribunale. Per il nuovo incarico il comune , come si legge nel testo di una determina dirigenziale del 2 maggio (disponibile nell’Albo pretorio dell’ente) spenderà 1.250 euro per il nuovo procedimento.

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