Sinti, l’Unar vigila sulle “discriminazioni”

I nomadi del campo di via Orzinuovi hanno denunciato che il comune li sta "cancellando" dall'anagrafe. E sul tavolo c'è anche il trasloco dall'area entro il 29 febbraio.

(red.) Il campo nomadi di via Orzinuovi a Brescia è sotto la lente dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali che fa capo alla Presidenza del Consiglio.
Il motivo? Nei giorni scorsi un gruppo di famiglie Sintidel campo ha inviato una lettera, indirizzata al ministero dell’Interno , del Lavoro, della Cooperazione ed integrazione, al prefetto di Brescia Narcisa Brassesco Pace, all’Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali e al Difensore regionale della Lombardia, in cui viene denunciato che il comune di Brescia starebbe mettendo in atto una campagna per la loro “cancellazione”dall’anagrafe comunale.
Un’accusa pesantissima, tutta da verificare, ma sulla quale si è attivato proprio l’Unar per fare chiarezza.
Sul tavolo però non c’è solo questa questione, ma anche quella sul trasferimento, a breve delle famiglie ancora presenti nell’area di via Orzinuovi.
La scadenza per lasciare il campo è stata fissata dalla Loggia (che nei mesi scorsi aveva investito 156mila euro per la riqualificazione dell’area) “improrogabilmente” al 29 febbraio. Da quella data verranno staccati gli allacciamenti elettrici.
Ma le 18 famiglie Sinti che abitano ancora il campo non appaiono intenzionate a trasferirsi.
L’amministrazione comunale ha prospettato loro diverse possibilità per il trasloco: sei casette nel campo Rom di via Borgosatollo e tre alloggi dell’Aler e un contributo economico di 4.500 per cercare un’altra sistemazione.
proposte che però, allo stato attuale, sono state rispedite al mittente. I nomadi vogliono restare con l roulotte, nelle piazzole dove pagano tra circa 250 euro al mese, energia elettrica compresa.

 

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