Kollettivo studenti, Sel: “Rolfi chieda scusa”

Sinistra Ecologia e libertà sulla decisione del Riesame di annullare i provvedimenti a carico degli studenti indagati. "Accuse vuote del vicesindaco ai poteri occulti".

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(red.) In merito alla decisione del Tribunale del riesame che ha annullato ogni addebito ai 5 attivisti del “Kollettivo studenti in lotta” giudicando immotivata la perquisizione e le accuse a loro carico e ordinando la restituzione di quanto sequestrato , Sinistra Ecologia e Libertà di Brescia ribadisce quanto già sostenuto in passato.
“La magistratura e le forze dell’ordine colpiscano i reati, quando ci sono, ma non si avventurino in teoremi pericolosi fuori dalla realtà, e soprattutto non usino quei teoremi per attuare politiche repressive con il solo scopo di sedare il dissenso.”
“I recenti provvedimenti contro attivisti NoTav della Val di Susa”, prosegue la nota di Sel, “ancora in attesa di accuse specifiche, sembrano delineare una volontà di reprimere il dissenso anche preventivamente, e così di mettere sotto accusa un popolo intero che chiede rispetto per la propria terra”.
“A Brescia”, continua Sel, “questo tentativo non è passato e questo metta a tacere una volta per tutte chi, come il vicesindaco Rolfi, ha pensato di usare quella vicenda per lanciare anatemi contro ogni forma di dissenso nei confronti del  suo fallimentare governo della città”.
“Poiché la sicurezza non è questione di ordine pubblico, ma di ben vivere, di ampliamento e condivisione della democrazia”, attacca Sel, “si affretti a chiedere scusa e e si impegni, insieme alla maggioranza che con lui governa la nostra città a promettere di non lanciarsi più in accuse vuote contro i cosiddetti “poteri occulti” che manovrerebbero dei poveri giovani esaltati”.
“Pensi piuttosto”, conclude la nota di Sinistra Ecologia e libertà, “ai poteri per niente occulti che sta servendo imbrogliando un intero popolo che sta pagando le conseguenze della sua politica fallimentare insieme a quella del suo partito che, squassato da una guerra interna sulla gestione del potere, tenta di far dimenticare i danni fatti”.

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