Medicina, “ora un ricorso straordinario”

Dopo la sentenza del Tar sui ricorsi per il test d'ingresso. Studenti Per: "In teoria, tutti quelli che hanno fatto il test potrebbero far ricorso. Ci stiamo preparando".

(p.f.) “Siamo felici per i ragazzi, ma siamo contenti soprattutto perché si riafferma il diritto allo studio, costituzionalmente garantito”. I ragazzi di Studenti Per-Udu Brescia commentano così la sentenza del 15 dicembre del Tar di Brescia, che ha accolto il ricorso fatto da 40 aspiranti matricole di medicina.
Il ricorso era stato presentato su sollecitazione proprio di Studenti Per, dopo il pasticcio dei test d’ingresso. “La commissione a metà prova”, ha spiegato Federico Micheli, coordinatore di Studenti Per Brescia, “aveva annullato cinque domande, perché c’era stato un errore di impaginazione. La responsabilità era della società che ha preparato i test, ma riteniamo che la commissione abbia mal gestito la vicenda”. A dirlo, non è solo l’associazione degli studenti ma anche il Tar di Brescia, che ha riconosciuto che c’è stata “un’oggettiva alterazione nella modulazione e nella proporzione del test” e che “in conseguenza della grave anomalia registrata, affiora e si espande il diritto allo studio costituzionalmente garantito”.
Ora i 40 ragazzi che hanno vinto il ricorsopotranno presentarsi alla segreteria della Facoltà per immatricolarsi. La sentenza non modifica, però, la graduatoria: gli studenti che sono stati già ammessi, continueranno a seguire il corso di laurea. “Ci aspettiamo adesso”, ha aggiunto Michel Cardito di Studenti Per, “che l’università facili l’inserimento in itinere dei 40 nuovi ammessi, che dovranno ora affrontare altri mesi difficili. Quasi tutti si sono iscritti ad altri corsi, e dovranno fare un cambio di carriera in corsa, recuperando lezioni che, per colpa di quell’errore, non hanno potuto seguire fino ad ora”.
Fino a qui, i rapporti dell’associazione con l’università non sono stati dei più calorosi. Ma i ragazzi si dicono disponibili ad aiutare l’ateneo a gestire l’inserimento delle nuove matricole. “Anche se”, ha annunciato Micheli, “non ci fermiamo qui. Hanno fatto ricorso in 40, ma gli aspiranti studenti di medicina che sono stati danneggiati dall’annullamento dei quesiti sono molti di più. In teoria, tutti quelli che hanno fatto il test potrebbero far ricorso. Per questo, ci stiamo preparando a presentare un ricorso straordinario, a vantaggio di quanti non hanno partecipato al primo”.
L’associazione ritiene infatti che gli studenti non debbano pagare per una colpa che è stata commessa da altri. “Questo episodio”, ha concluso Micheli, “riapre anche tutto il discorso sui test d’ammissione. Non solo perché ogni anno si verificano frodi o errori, ma anche perché non è giusto giudicare uno studente da qualche domanda di cultura generale. Prima dovrebbe essere data la possibilità a tutti di provarci, e fare una selezione in itinere”.

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