La Loggia ricorre alla Consulta

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Impugnata la sentenza del Tar, che aveva dato ragione agli esercenti. 


(red.) Si allungano i tempi per lo stop alle attività di telefonia fissa non in regola con la nuova normativa regionale.
Le nuove regole, recepite e subito adottate da Palazzo Loggia, sono oggetto di un continuo ricorso, che inevitabilmente ritarda la loro applicazione. Il Tar di Brescia lo scorso 8 marzo aveva accolto il ricorso per “incostituzionalità” delle nuove norme applicate dal Comune, e ora Palazzo Loggia ha trasmesso gli atti del procedimento alla Corte costituzionale per una sua decisione, questa volta risolutiva.
La Consulta è chiamata così a decidere se la nuova disciplina regionale contrasti con i principi costituzionali della parità dei diritti dei cittadini di fronte alla legge; della libertà dell'iniziativa privata; dei limiti della competenza legislativa della Regione; dell'imparzialità della pubblica amministrazione nei procedimenti di competenza.
In attesa di quest’ultima sentenza, gli esercizi di telefonia fissa potranno continuare a svolgere la loro attività.
Le nuove regole prevedono una serie di obblighi strutturali per i phone center, come la presenza di due bagni o una misura minima per la larghezza delle cabine. I gestori, per la maggior parte cittadini stranieri, lamentano un trattamento impari rispetto ad altre attività assimilabili alla loro.

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