Abba, non è finita per il bidello

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bambini.jpgLa Cassazione ordina un nuovo processo. L'errore di quiBrescia.it

(red.) Purtroppo quiBrescia.it è incorso in uno spiacevole errore. Dobbiamo chiedere scusa ai nostri lettori, perché nel tentativo di anticipare l'attesa sentenza della corte di Cassazione sul processo al bidello della scuola materna Abba accusato di pedofilia, non abbiamo atteso che fosse ufficiale l'informazione che ci era arrivata in redazione. E nel tardo pomeriggio di giovedì abbiamo annunciato l'assoluzione dell'ausiliario 58enne, l'ultimo imputato nel processo per i presunti abusi ai danni di quattro bambini nell'asilo comunale dell'Oltremella a Brescia.
La decisione è invece arrivata alle 10 di giovedì sera ed è stata di tutt'altro tenore. La Cassazione ha infatti accettato il ricorso della Procura generale, annullando l'ultima sentenza di assoluzione della Corte d'Appello e stabilendo che l'uomo debba essere nuovamente processato.
Il nostro errore ha una giustificazione. Discutendo nel primo pomeriggio il caso, anche l'accusa aveva infatti concordato con i legali di fiducia del bidello, Patrizia Scalvi e Guglielmo Gulotta, sull’inammissibilità del ricorso presentato dalla Procura generale di Brescia contro la sentenza d’assoluzione.
Ma la Suprema Corte ha ribaltato una decisione che sembrava scontata, ordinando l’annullo con rinvio, dopo che anche il procuratore generale della Cassazione si era associato ai difensori chiedendo l’inamissibilità del ricorso.
Sarà quindi necessario un terzo appello per il bidello dell’Abba. Però la Cassazione ha disposto anche che venga giudicato da una diversa sezione della Corte d'Appello di Brescia. Ma qui le sezioni sono solamente due, quindi il caso potrebbe essere discusso a Milano.
La vicenda è iniziata
nel 2002, dopo la denuncia di alcuni genitori. E l'imputato ha passato dieci mesi in carcere, quasi tre anni agli arresti domiciliari, con un'accusa pesante come quella di pedofilia.
Dopo essere stato condannato in primo grado a quindici anni di carcere e in Appello a tredici, il bidello aveva fatto un primo ricorso alla corte di Cassazione nel 2007 (
vedi qua). Gli ermellini avevano deciso di rinviare il processo al secondo grado di giudizio.
Il 5 giugno del 2008, il bidello era stato assolto dai giudici della 1ª sezione penale della Corte d'Appello "perché il fatto non sussiste" (
leggi qui). I giudici parlarono di una sorta di "contagio sociale" nelle motivazioni (vai all'articolo). A distanza di un anno, ora è arrivato l'annullamento anche di quella sentenza da parte della Cassazione che ha accolto il ricorso della Procura generale. Tutto da rifare quindi.
Gli altri cinque imputati nei processi precedenti, tra ausiliari e coordinatrice dell'istituto, sono stati assolti.

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