Dalla Maddalena al monte Bonaga

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di Gian Paolo Guindani e Nicola Marcolungo

Dove. Brescia, partenza dal piazzale attiguo al Ristorante Cavrelle m. 804 (lo si raggiunge percorrendo la strada Panoramica, che si imbocca da via Turati); arrivo: sommità monte Bonaga (m. 976).
Quando. Tutto l'anno.
Dislivello. m. 240 circa in discesa; m. 410 circa in salita.
Difficoltà.
Facile (E), con sufficiente allenamento.
Abbigliamento. Da bassa montagna conforme alla stagione.
Note. Portarsi acqua.
Tempo di percorrenza. 2,45 ore circa.
Segnavia. Inizialmente segnavia bianco/azzurro del sentiero 3 V fino al colle di San Vito, poi n. 391 con segnavia bianco/rosso, quindi dal cartello “Campana” sino alla vetta del Monte Bonaga sentiero privo di numerazione ufficiale tuttavia ben indicato con segnavia gialli.
Pubblicazioni utili. “Maddalena e dintorni” aa.vv. Ed. Brixia, 1995.

L'itinerario
Tra gli itinerari sul monte Maddalena questa volta segnaliamo unpercorso certamente poco battuto e tuttavia in grado di sorprendere per l’ambiente selvaggio ed integro ancora una volta “a pochi passi” dalla città.
Il godibile panorama dalla cima del Bonaga ben ripagherà la fatica peraltro relativa della salita consentendo allo sguardo di spaziare nelle belle giornate dalla valle di Nave a Botticino, dalla pianura (in fondo alla quale si possono intravedere gli Appennini) sino ai dolci rilievi franciacortini.
Data l’esposizione verso nord di buona parte del percorso, consigliamo di valutare attentamente le condizioni meteo durante il periodo invernale dal momento che non sono infrequenti nevicate persistenti sino a bassa quota anche ad inizio primavera (come puntualmente accaduto a noi…). Su questo versante la temperatura è sensibilmente più bassa rispetto al lato meridionale; si tenga presente inoltre che la salita è piuttosto ripida con fondo sovente pietroso e pertanto scivoloso in caso di intemperie.
Dopo aver parcheggiato l’automobile nell’ampio piazzale attiguo al ristorante Cavrelle ci portiamo in direzione dell’evidente dosso sulla cui sommità sorge la chiesetta dedicata a Santa Maria Maddalena: seguiremo i segnavia bianco azzurri del sentiero “Tre Valli Bresciane” (3V). Scavalcato il dosso si prosegue sulla stradina asfaltata che sale prima nei pressi dei ruderi dell’ex rifugio e quindi dei ripetitori radio posti sulla porzione sommitale del monte Denno.
Proseguendo oltre sulla panoramica stradina (nelle giornate limpide la vista sul basso Garda è incantevole), con fondo ora in cemento, ad un certo punto il segnavia bianco/azzurro indica di inoltrarsi in un boschetto sulla destra; per variare si può viceversa proseguire lungo la stradina (sulla quale comunque la deviazione si ributta poco più avanti) rinunciando in tal modo ad alcuni tratti con una vista assai suggestiva, ma anche a un passaggio lievemente esposto.
Ritornati sul sentiero principale (ora con fondo sterrato) proseguiamo il tracciato sino a raggiungerne il termine in prossimità di un'abitazione posta ai margini di un fitto bosco; qui dovremo prendere sulla sinistra la via (comunque ben evidente e segnalata) che discende il versante settentrionale della montagna attraversando il bosco suddetto ed il cui tracciato in buona parte coincide con il "Sentiero della Resistenza" dai caratteristici segnavia tricolore.
Oltrepassati sempre in discesa la “pozza del sarisì”, nei pressi di una cascina, e il “bus del cavriol”, si raggiunge prima un trivio, dove si prosegue dritti in discesa, e quindi un bivio dirimpetto a una piccola costruzione: terremo la destra (ignorando pertanto il sentiero che scendendo sulla sinistra e porta a Nave) giungendo in breve al colle di San Vito (m. 566-h. 1/1.15), caratteristica sella che funge da spartiacque tra la valle di Nave e Botticino. Qui, dopo una sosta all’antica chiesetta, riprendiamo il cammino lungo l’ampia strada sterrata che corre proprio lungo il crinale lambendo alcune amene abitazioni con una pendenza dapprima dolce e di seguito ben più marcata, sino a raggiungere un grosso e ben tenuto roccolo dove, abbandonando il tracciato principale, ci infiliamo lungo il sentiero che risale la montagna di fronte a noi (segnavia bianco/rosso n. 391).
Dopo un primo tratto sterrato, il sentiero ha un fondo costituito per lo più da rocce calcaree che, complice la pendenza abbastanza marcata, divengono sdrucciolevoli in caso di pioggia o, peggio, di neve o chiaramente di ghiaccio.
Proseguiamo lungo il ben marcato tracciato del 391 sino a un bivio con segnaletica in legno (evidente paletto) e indicazione “Campana” che seguiremo tenendo la sinistra; a partire da questo punto abbandoniamo i segnavia bianco/rossi a favore di altri unicamente gialli (attenzione in caso di neve in quanto potrebbero non essere facilmente visibili).
In circa 20/30 minuti dal bivio appena descritto si raggiunge abbastanza agevolmente la sommità del monte Bonaga, caratterizzata da una grossa campana (posta in memoria dei caduti nelle cave) e un annesso piccolo altare. C'è anche un balconcino panoramico che, come detto, consente di rimirare la cima della Maddalena proprio dirimpetto a noi, la valle di Nave sulla destra, Botticino con San Gallo sulla sinistra e oltre la pianura.
Il ritorno potrà avverrà percorrendo a ritroso il tragitto dell’andata.
Segnaliamo infine che l'itinerario può essere sostanzialmente dimezzato raggiungendo in auto da Botticino il colle di San Vito nei cui pressi potremo lasciare la vettura.

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