Da San Urbano al monte Pizzoccolo

Più informazioni su


di Gian Paolo Guindani e Nicola Marcolungo

Dove. Da Toscolano Maderno si proseguire in direzione monte Maderno e quindi per la frazione Sanico da dove una ripida strada conduce sino a S. Urbano (m.872). Da qui si raggiunge il monte Pizzoccolo (m.1.581).
Quando. Tutto l'anno.
Dislivello. 700 metri circa.
Difficoltà.
Facile (E), con sufficiente allenamento.
Abbigliamento. Da bassa montagna in relazione alla stagione.
Note. Dotarsi di scorta d'acqua.
Tempo di percorrenza. 2,45 ore circa.
Segnavia. Sentiero n. 6 con segnavia bianco/rosso sino alla cascina Ortello, di seguito n. 11 e infine n. 5.
Pubblicazioni utili. “Maddalena e dintorni” aa.vv. Ed. Brixia, 1995.

L'itinerario
Il monte Pizzoccolo può essere sicuramente annoverato tra i grandi classici del variegato panorama escursionistico bresciano, grazie anche al meraviglioso panorama godibile dalla sua sommità. Qui lo sguardo riesce a spaziare su quasi tutto il lago di Garda adagiato ai piedi dell’osservatore: l’inconfondibile profilo del monte Baldo si erge proprio di fronte e si possono ammirare parte delle Dolomiti, del massiccio dell’Adamello e dietro i monti della Valvestino con il lago omonimo.
Se effettuata in una giornata tersa, la salita al monte Pizzoccolo rimarrà senz’altro un ricordo indelebile nella mente dell’escursionista, portato inevitabilmente a ripeterla anno dopo anno.
Tra i vari accessi al monte abbiamo scelto quello forse meno frequentato eppure a nostro avviso più godibile, perchè per buona parte del tragitto fino alla vetta si ha una buona vista del lago, a cominciare dal tratto percorribile in automobile che da monte Maderno conduce a San Urbano. Giunti in auto a Sanico proseguiamo lungo la strada asfaltata che, piuttosto ripida, conduce per alcuni chilometri appunto fino a San Urbano. Parcheggiata la vettura dove il fondo stradale da asfaltato diventa sterrato, proseguiamo in salita lungo l’ampia carrareccia ignorando la prima indicazione per il monte Pizzoccolo contrassegnata con il numero 27 sulla nostra destra: questo itinerario forse è ancora più panoramico e godibile rispetto a quello che ci apprestiamo a proporre, però presenta una difficoltà ben più marcata specie nel tratto finale ed è sicuramente più impegnativo da un punto di vista fisico.
Ignorato come detto questo primo bivio, continuiamo a risalire la mulattiera oltrepassando la piccola cappella dedicata a San Urbano fino ad incontrare, poco oltre, l’indicazione per il sentiero n. 6 su di un cartello metallico alla nostra destra.
Seppure in sensibile salita, la mulattiera si presenta di agevole percorribilità consentendo di prendere rapidamente quota sul fianco della montagna: si attraverseranno appezzamenti di terreno, i quali, sebbene piuttosto scoscesi, venivano un tempo utilizzati per l’approvvigionamento di fieno e per il taglio del legname dalle aziende agricole più a valle.
Dopo circa un’ora dall’inizio del nostro cammino raggiungiamo, sempre calcando la mulattiera, un ampio spiazzo dove sulla nostra destra (segnavia) inizia il sentiero vero e proprio. Quest’ultimo, sempre ben marcato ed evidente, ci conduce, non senza qualche sensibile “strappetto”, attraverso il pregevole bosco di faggi e larici fino alla cascina Ortello (1,45 ore circa) dove potremo riprendere fiato.
Proseguiamo quindi seguendo il segnavia n. 11 che in circa mezz’ora consente di risalire la porzione rimanente del monte fino a giungere su di un'ampia sella dove si incontra il sentiero n. 5 che proviene dal Passo dello Spino. Con altri 20 minuti di cammino (su sentiero con traccia sempre agevole e marcata, ora con una suggestiva vista sul sottostante lago di Garda), raggiungiamo dapprima il piccolo bivacco (non custodito ma sempre aperto, con possibilità di pernottare nel piccolo soppalco) e quindi la sommità del monte Pizzoccolo, dove sorge una chiesetta con all’interno alcuni reperti della prima guerra mondiale.
Come detto, se la giornata è sufficientemente limpida, il panorama maestoso e indimenticabile farà sicuramente scordare la fatica, comunque relativa, profusa per raggiungere la nostra meta. La salita al Pizzoccolo diverrà, ne siamo certi, una tappa fissa di ogni stagione escursionistica, anche per la possibilità di giungervi durante tutto l’arco dell’anno sia per la quota (tutto sommato abbastanza modesta anche nella stagione invernale), sia per l’ottima esposizione al sole.
Il ritorno potrà avvenire a ritroso, oppure lungo il sentiero n. 5 che conduce fino al Passo dello Spino, da cui in discesa si può raggiungere prima San Michele e quindi, tenendo la sinistra, ancora San Urbano.

 

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.