Brescia, lavori nella palazzina del Governatore e alla ex chiesa di S. Stefano nuovo

Approvato dalla Giunta comunale il progetto esecutivo di risanamento conservativo delle coperture dei due edifici storici, per un valore complessivo dell'intervento pari a 670mila euro.

Brescia. È stato approvato dalla Giunta comunale il progetto esecutivo di risanamento conservativo delle coperture della palazzina del Governatore e della chiesa di Santo Stefano nuovo all’interno delle mura del Castello di Brescia.
L’intervento, del valore complessivo di 670mila euro, è co-finanziato dall’Unione Europea, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), per un valore di 250mila euro.
Il posizionamento dei montaggi è iniziato da qualche giorno, la gara è prevista per il 4 ottobre prossimo con inizio dei lavori dopo la metà del mese.
Nelle somme a disposizione sono previste opere complementari da utilizzarsi, se necessario e se i tempi lo consentiranno, per la sistemazione degli intonaci più ammalorati della facciata.
I tempi massimi per la realizzazione delle opere sono 90 giorni in modo che l’intervento possa concludersi in tempo per l’inaugurazione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura.

L’ex chiesa di Santo Stefano nuovo è inagibile dal 2014, quando, a seguito del cedimento di una parte della trave centrale e della caduta di alcuni coppi sulla zona di passaggio del pubblico, venne immediatamente transennata ene venne impedito l’accesso. Approfondite ispezioni manifestarono il grave stato di degrado delle travi e dei travetti portanti, con conseguente dissesto generale del manto di copertura, infiltrazioni e formazione di muffe sugli intonaci dipinti.
Negli anni successivi il mancato intervento dovuto all’indisponibilità di fondi causò l’aumento progressivo del degrado, con aggravamento dei cedimenti e possibile crollo improvviso di tutto il tetto.
Il progetto approvato, volto a garantire la conservazione dell’edificio storico e la pubblica incolumità, prevede interventi di risanamento del tetto della ex chiesa di Santo Stefano nuovo, con sostituzione delle travi non più recuperabili, e il rifacimento del manto di copertura della palazzina del Governatore e della stessa ex chiesa. La superficie coinvolta è di circa 500 metri quadrati.

Parlando di palazzina del Governatore si intende impropriamente tutto il corpo di fabbrica a sinistra dell’androne dell’ingresso. In realtà l’originaria Casa del Governatore delle Armi è solo l’edificio che affaccia sul piazzale detto “della Locomotiva”.
La sede del governatore del castello, che era precedentemente ubicata all’interno della prima cerchia muraria, a seguito della grande ristrutturazione tardo cinquecentesca (1588) a opera della Serenissima venne spostata più in basso, ad ovest dell’ingresso principale del castello.
A causa di una erronea interpretazione di una targa presente in facciata, che menziona i massacri compiuti alla popolazione bresciana dalle truppe comandate dal maresciallo Haynau, viene attualmente denominata palazzina Haynau.

palazzina del Governatore CAstello Brescia

L’edificio, che si sviluppa su tre livelli di cui l’ultimo sottotetto, dalla metà dell’ottocento divenne forno/cucina per le guarnigioni di stanza al castello. Nella storia più recente, il piano terra della palazzina fu adibito a laboratorio per il restauro delle armi della collezione Marzoli (fino al 2000 circa) mentre il primo piano a casa del custode del Museo delle Armi (fino agli inizi degli anni 90).

Il corpo intermedio tra palazzina e androne era chiamato nella cartografia storica Chiesa Officiata. L’edificio, immediatamente a sinistra dell’ingresso principale, venne progettato e utilizzato inizialmente come posto di guardia e adunata delle guarnigioni di stanza al castello di Brescia.

Alla seconda metà del sec. XVIII risulta che la ex chiesta di Santo stefano nuovo, allora caratterizzata da un grande porticato, venne trasformata in edificio ecclesiastico, forse per prendere il posto della imponente chiesa di epoca romanica di Santo Stefano in Arce, posta nella sommità del castello, non più praticabile per questioni di sicurezza. Le fonti riportano infatti lo scoppio di un deposito di artiglieria che provocò nel 1747 grandi devastazioni nella zona orientale della fortezza bresciana. Tale scoppio determinò il crollo della cortina muraria tra i bastioni di san Pietro e di san Marco nel tratto corrispondente alla seconda cinta viscontea e di alcuni edifici limitrofi tra cui anche la chiesa romanica di santo Stefano in Arce.
Oltre alla chiusura del porticato e alla realizzazione di un piccolo campanile la nuova chiesa venne dotata al suo interno di una volta decorata con forma a padiglione.
Dalla metà dell’Ottocento la chiesa di Santo Stefano nuovo venne sconsacrata per essere riutilizzata come magazzino di derrate alimentari.
Dal 1904 venne utilizzata come ristorante, forse in concomitanza con l aprima Esposizione Industriale bresciana in castello, e dalla seconda metà del secolo scorso come bar.
Negli anni ottanta divenne prima deposito della collezione di armi Marzoli e, dopo l’apertura della nuova sede all’interno del Mastio Visconteo (nel 1988), restò inutilizzata.

 

 

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