La Lega: “Per colpa della Loggia, Brescia è trattata come la periferia dell’Impero”

(red.) “Purtroppo il grido di dolore di Brescia arriva sempre più debole a livello nazionale rispetto a quello di altre città. Forse perché altri sindaci lombardi usano i canali istituzionali per essere ascoltati, mentre a Brescia prevalgono polemiche futili e protagonismi mediatici a livello cittadino”, lo scrivono in un comunicato i consiglieri comunali di Palazzo Loggia della Lega Massimo Tacconi, Simona Bordonali, Michele Maggi, Davide Giori Cappelluti, Michela Fantoni, Melania Gastaldi. “Bisogna essere grati a Draghi per aver voluto ricordare questa triste ricorrenza in Lombardia. È un peccato però che proprio la città che sta soffrendo di più a livello nazionale venga ancora una volta trascurata”.

“Non è una dimenticanza del presidente del Consiglio”, dicono ancora i consiglieri del Carroccio, “ma una carenza dei vertici cittadini nel rappresentare Brescia e costruire relazioni istituzionali. Tant’è che la giornata di oggi avviene dopo la visita notturna lampo di Conte (che aveva promesso di tornare…), la scelta del presidente Mattarella di recarsi a Castegnato e le lettere del primo cittadino bresciano rimaste ad ora senza risposta. Trattamento da periferia dell’impero. La sfida della campagna vaccinale di massa è alle porte: aver trovato la soluzione del centro fiera come hub è quella più corretta ed è il segno di un sistema Brescia più virtuoso dell’infruttuoso esibizionismo della Loggia, che invece di sostenere lo sforzo comune, si perde in polemiche sterili giocando intorno alle dichiarazioni di Guido Bertolaso”.

“La vicesindaco, che preferisce convogliare le sue energie in sgradevoli post di Facebook pur di attaccare la Regione,”, conclude la nota, “dovrebbe sapere che la consegna dei vaccini Pfizer ha subito un forte ritardo e per qualche giorno anche AstraZeneca non è stato somministrabile. Serve un’onestà intellettuale che riconosca ciò che si sta facendo e non imputi le responsabilità per un mero gioco politico anche quando è sotto gli occhi di tutti che le forniture dei vaccini sono il vero punto della questione. Ora aspettiamo le dosi necessarie per poter partire. E queste deve appunto garantirle lo Stato”.

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